Tutto è accaduto alle 5 del mattino del giorno 1° marzo 2010. Si era all’interno di un autobus interurbano, che collegava Iquique a Santiago e mentre si era nella regione costiera di Raracapà avvenne un avvenimento che i passeggeri difficilmente dimenticheranno. L’esperienza anomala avvenne quando l’autobus si fermò sulla strada A1, che collega Iquique Tocopilla all’altura della spiaggia Vicente Mena, tra Punta Gruesa a Chucumata. In quel contesto, un passeggero iniziò a mormorare nel sonno, generando preoccupazione nei passeggeri accanto. “Sono lì, fuori, sono qui” disse il passeggero mentre fu svegliato da un altra persona. Una volta sveglio, l’uomo ha reagito ed ha guardato all’esterno dell’autobus, notando a picco sul mare una “struttura cilindrica fluorescente“. Fu così che incominciò ad urlare e avvisare gli altri passeggeri. In quell’istante il panico collettivo coinvolse tutti i passeggeri che “dopo pochi secondi videro uscire dall’acqua un oggetto a forma di trottola“, ha riferito il ricercatore ed esperto del caso Raul Rivera. Quando tutti all’interno del bus cercarono di tranquillizzarsi e tentare di filmare coi telefonini le strutture luminose, il panico e le grida ricominciarono a sentirsi all’interno dell’autobus. “Un essere di circa tre metri di altezza, magro e con un alone splendido di luce cominciò a camminare sulla strada principale“, ha riferito Ribera, il quale afferma che il caso si sta analizzando rigorosamente a Santiago. Una volta a Santiago, chi ha sperimentato questo avvistamento ha preso strade diverse. “Solo otto testimoni si sono fatti avanti, un numero poco considerevole, visto che all’interno del bus erano presenti tra le 30 e 40 persone“, afferma Enrique Silva, altro investigatore del caso. Le generalità di questi otto testimoni non sono state, al momento, divulgate per la privacy. Uno degli aspetti mai chiariti dell’avvistamento è quello dell’apparente “scomparsa” sia dell’autista e dell’assistente dell’autobus. Ciò fa nascere il sospetto che l’assistente abbia preso foto e video nitidi dell’esperienza. “Esistono testimoni chiave dell’evento e al momento non possiamo dire chi sono, nè tantomeno dire quale sia la società proprietaria dell’autobus. Possiamo solo dire che è davvero accaduto qualcosa di insolito in quel posto e tutti i testimoni concordano con ciò“, ha puntualizzato Enrique Silva. “La rigorosità delle indagini non è solo dovuto alla complessità dell’avvistamento o la difficoltà a trovare l’ubicazione degli altri testimoni ma è anche il fatto“, riferisce il ricercatore Silva che sta conducendo lo studio, “che esiste una istituzione militare coinvolta nell’avvistamento non come generatore del fenomeno ma come testimoni chiave. Per questo il trattamento delle informazioni e lo sviluppo di questa ricerca deve essere fatta molto attentamente“. Il ricercatore ha poi concluso che nelle prossime settimane ci saranno i primi risultati.
Riassunto dal sito (in spagnolo) su
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Fonte: Centro Ufologico Taranto
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