Uno dei casi di copertura e di depistaggio più vergognosi della storia europea è quello effettuato sull’incidente avvenuto nei cieli di Ustica al DC-9 IH 780 della compagnia Itavia il 27/6/1980. Su questo caso i servizi segreti hanno fatto velocemente sparire tutte le prove ed i testimoni che potessero provare che il DC9 è stato abbattuto da forze NATO ed hanno inserito notevoli elementi di depistaggio. Tuttavia molte prove e testimoni non si è riusciti a farli sparire e questo ha reso possibile ricostruire cosa è realmente successo. Dalle testimonianze di personale militare e dai tracciati radar risulta che mentre il DC9 Itavia volava da Bologna a Palermo, uno-due misteriosi veicoli aerei si sono nascosti sotto il DC9 per confondere le tracce sugli schermi radar e lo hanno accompagnato per un lungo tratto fino a quando ha avuto inizio un’azione di attacco da parte di forze NATO. Infatti i radar della difesa NATO rilevano la presenza dei misteriosi oggetti volanti e dalli basi aeree NATO partono caccia ricognitori, aerei per la guerra elettronica ed almeno un aereo radar AWACS. Inoltre partono verso gli oggetti misteriosi la portaerei francese Clemenceau ed un sottomarino francese dotato di missili terra-aria. Questo sottomarino viene scelto per condurre l’attacco o perché è molto vicino alla zona di passaggio dei veicoli misteriosi, o perché è un sottomarino non è rilevabile da nessun sistema di rilevamento conosciuto e quindi è l’unica unità in grado di apportare un attacco a sorpresa ai veicoli aerei misteriosi.
Intanto dalle basi militari libiche parte un caccia Mig-23 con lo scopo di investigare sulla natura dei veicoli misterioso per cui le forze NATO stanno effettuando una caccia senza precedenti, caccia rilevata dai radar libici e dalle intercettazioni radar.
Alle 20.59 e 45 secondi, come confermato da un ex militare italiano che partecipò direttamente all’operazione, l’aereo radar AWACS segnala al sottomarino francese i dati necessari per il lancio di missili verso gli oggetti volanti sconosciuti e subito uno-due missili vengono esplosi sott’acqua dal sottomarino francese verso i misteriosi bersagli che si trovano vicino al DC9. I missili colpiscono il bersaglio ed infatti esplodono vicino al DC9, causandone l’esplosione del reattore di destra che provoca uno squarcio nella fiancata dell’aereo e danni agli impennaggi di coda. Alcuni passeggeri vengono risucchiati fuori dall’aereo e si sfracellano sulla superficie del mare, mentre l’aereo riesce ad effettuare un ammaraggio di fortuna.
Un oggetto misterioso è quindi stato colpito, ma non abbattuto. Infatti quest’oggetto, di forma affusolata, di dirige dal mare verso le montagne della Sila, volando però in modo irregolare (scodinzolando ed avvitandosi continuamente) a causa dei danni subiti dai missili del sottomarino francese. Molte persone, come i coniugi Maffini, avvistano lo stranissimo oggetto volante dirigersi verso le montagne della Sila. Intanto il Mig-23 continua l’inseguimento dell’oggetto luminoso per 300 km nell’entroterra calabrese fino a che raggiunge il misterioso oggetto in difficoltà: improvvisamente qualcosa provoca lo svenimento del pilota libico e così il Mig-23 precipita sui monti della Sila, dove viene poi ritrovato con ancora carburante nei serbatoi e con il pilota ancora al suo posto che non si era catapultato fuori poiché era per l’appunto svenuto.
Nel frattempo partono, tra gli altri, gli aerei della Marina con lo scopo di localizzare la zona dove era precipitato il DC-9. In particolare, il pilota della Marina Militare Italiana Sergio Bonifacio con un aereo ricognitore marino localizza dieci ore dopo l’incidente il DC-9 che galleggiava a pelo d’acqua sostanzialmente integro. Bonifacio riferì tutto via radio e per un’ora sorvolò la zona. Ad un tratto costui individuò a poca distanza dal relitto una strana sagoma, e poco dopo vide l’esplosione del DC-9. A quel punto l’aereo si inabissò velocemente e poi cominciarono a salire a galla cuscini e cadaveri. Dall’esame dei cadaveri recuperati risulta che i passeggeri erano sopravvissuti all’ammaraggio, che erano abbigliati in modo da essere pronti per essere salvati e che hanno subito la lacerazione del timpano destro a causa dell’esplosione avvenuta quando l’aereo galleggiava. Successivamente si provvedè a far scomparire più tracciati radar possibili, oltre alla seconda scatola nera, in pratica quella decisiva perché per le sue speciali caratteristiche aveva registrato tutto quello che era successo.
Inoltre, si è provveduto a zittire chi avrebbe potuto parlare e lo si è fatto o minacciandoli, o licenziandoli, o facendoli morire in “apparenti” incidenti. Infatti il radarista Stefano De Clara che assistette via radar alla vicenda è stato ucciso inscenando un falso suicidio, mentre i piloti Nutarelli e Naldini che giunsero per prima nelle vicinanze del DC9 Itavia, furono uccisi durante una show delle frecce tricolori a Ramstein con il sabotaggio del loro aereo in modo che la loro morte passasse per un incidente. Queste persone sono solo alcune delle molte che furono uccise senza pietà perché sapevano la verità, persone tra le quali bisogna includere i piloti, l’equipaggio e i passeggeri del DC9 Itavia. Oltre tutto ciò, si è provveduto a diffondere moltissime dichiarazioni e prove false con lo scopo di depistare da ciò che era realmente accaduto. A tale proposito valgono le conclusioni del giudice Priore che dopo una lunghissima indagine è pervenuto alla certezza che sulla tragedia di Ustica ci fu un depistaggio devastante.
Chi ha voluto ed attuato tutto questo ha lasciato dietro di sé una scia indelebile che lo fa identificare come un’organizzazione senza scrupoli capace di manovrare a suo piacimento le forze politiche, militari e civili dei paesi della NATO e sicuramente anche dei paesi del resto del mondo. Inoltre, considerando che personale militare e civile è stato ucciso senza pietà, che un aereo pieno di persone è stato fatto saltare in aria senza scrupoli, che si è uccisi due piloti in una manifestazione aerea causando una strage tra gli spettatori presenti, che si è licenziato e ridicolizzato gli altri testimoni, che dopo tanti anni la verità viene ancora coperta con ogni mezzo e soprattutto considerando che la verità su altri incidenti in operazioni militari è sempre venuta a galla: allora è logico chiedersi qual è quella cosa per cui si è ucciso senza pietà un numero così elevato di persone e soprattutto quale cosa vale un prezzo del silenzio così alto? Qual è quella cosa la cui rivelazione avrebbe danneggiato gravemente coloro che hanno voluto la copertura ad ogni costo?
Per quanto ci si sforzi, non è possibile immaginare nulla che valga una copertura totale dal prezzo così alto, copertura che continua fino ad oggi e che probabilmente continuerà fino a che l’incidente di Ustica non sarà dimenticato per sempre.
Nota: Alcuni elementi fanno ritenere che il Mig-23 ritrovato sulla Sila sia un'operazione di depistaggio ordita dall'intelligence italiana ed americana.
Nota2: Il livello di segretezza e di copertura del caso Ustica è senza precedenti e senza senso, dato che si sono verificati abbattimenti errati di aerei civili da parte di forze militari e non si è mai fatta una copertura del genere. Quindi dietro c'è ben più che l'abbattimento di un aereo civile per errore da parte dei militari. Per quanto possa sembrare strano, il livello di segretezza, di copertura e di depistaggio rientra nello stile tipico utilizzato quando ci sono di mezzo gli UFO.
CEIFAN - Centro di Indagine sui Fenomeni Anomali diretto dal dott. Pasquariello Domenico
http://ceifan.org/
Intanto dalle basi militari libiche parte un caccia Mig-23 con lo scopo di investigare sulla natura dei veicoli misterioso per cui le forze NATO stanno effettuando una caccia senza precedenti, caccia rilevata dai radar libici e dalle intercettazioni radar.
Alle 20.59 e 45 secondi, come confermato da un ex militare italiano che partecipò direttamente all’operazione, l’aereo radar AWACS segnala al sottomarino francese i dati necessari per il lancio di missili verso gli oggetti volanti sconosciuti e subito uno-due missili vengono esplosi sott’acqua dal sottomarino francese verso i misteriosi bersagli che si trovano vicino al DC9. I missili colpiscono il bersaglio ed infatti esplodono vicino al DC9, causandone l’esplosione del reattore di destra che provoca uno squarcio nella fiancata dell’aereo e danni agli impennaggi di coda. Alcuni passeggeri vengono risucchiati fuori dall’aereo e si sfracellano sulla superficie del mare, mentre l’aereo riesce ad effettuare un ammaraggio di fortuna.
Un oggetto misterioso è quindi stato colpito, ma non abbattuto. Infatti quest’oggetto, di forma affusolata, di dirige dal mare verso le montagne della Sila, volando però in modo irregolare (scodinzolando ed avvitandosi continuamente) a causa dei danni subiti dai missili del sottomarino francese. Molte persone, come i coniugi Maffini, avvistano lo stranissimo oggetto volante dirigersi verso le montagne della Sila. Intanto il Mig-23 continua l’inseguimento dell’oggetto luminoso per 300 km nell’entroterra calabrese fino a che raggiunge il misterioso oggetto in difficoltà: improvvisamente qualcosa provoca lo svenimento del pilota libico e così il Mig-23 precipita sui monti della Sila, dove viene poi ritrovato con ancora carburante nei serbatoi e con il pilota ancora al suo posto che non si era catapultato fuori poiché era per l’appunto svenuto.
Nel frattempo partono, tra gli altri, gli aerei della Marina con lo scopo di localizzare la zona dove era precipitato il DC-9. In particolare, il pilota della Marina Militare Italiana Sergio Bonifacio con un aereo ricognitore marino localizza dieci ore dopo l’incidente il DC-9 che galleggiava a pelo d’acqua sostanzialmente integro. Bonifacio riferì tutto via radio e per un’ora sorvolò la zona. Ad un tratto costui individuò a poca distanza dal relitto una strana sagoma, e poco dopo vide l’esplosione del DC-9. A quel punto l’aereo si inabissò velocemente e poi cominciarono a salire a galla cuscini e cadaveri. Dall’esame dei cadaveri recuperati risulta che i passeggeri erano sopravvissuti all’ammaraggio, che erano abbigliati in modo da essere pronti per essere salvati e che hanno subito la lacerazione del timpano destro a causa dell’esplosione avvenuta quando l’aereo galleggiava. Successivamente si provvedè a far scomparire più tracciati radar possibili, oltre alla seconda scatola nera, in pratica quella decisiva perché per le sue speciali caratteristiche aveva registrato tutto quello che era successo.
Inoltre, si è provveduto a zittire chi avrebbe potuto parlare e lo si è fatto o minacciandoli, o licenziandoli, o facendoli morire in “apparenti” incidenti. Infatti il radarista Stefano De Clara che assistette via radar alla vicenda è stato ucciso inscenando un falso suicidio, mentre i piloti Nutarelli e Naldini che giunsero per prima nelle vicinanze del DC9 Itavia, furono uccisi durante una show delle frecce tricolori a Ramstein con il sabotaggio del loro aereo in modo che la loro morte passasse per un incidente. Queste persone sono solo alcune delle molte che furono uccise senza pietà perché sapevano la verità, persone tra le quali bisogna includere i piloti, l’equipaggio e i passeggeri del DC9 Itavia. Oltre tutto ciò, si è provveduto a diffondere moltissime dichiarazioni e prove false con lo scopo di depistare da ciò che era realmente accaduto. A tale proposito valgono le conclusioni del giudice Priore che dopo una lunghissima indagine è pervenuto alla certezza che sulla tragedia di Ustica ci fu un depistaggio devastante.
Chi ha voluto ed attuato tutto questo ha lasciato dietro di sé una scia indelebile che lo fa identificare come un’organizzazione senza scrupoli capace di manovrare a suo piacimento le forze politiche, militari e civili dei paesi della NATO e sicuramente anche dei paesi del resto del mondo. Inoltre, considerando che personale militare e civile è stato ucciso senza pietà, che un aereo pieno di persone è stato fatto saltare in aria senza scrupoli, che si è uccisi due piloti in una manifestazione aerea causando una strage tra gli spettatori presenti, che si è licenziato e ridicolizzato gli altri testimoni, che dopo tanti anni la verità viene ancora coperta con ogni mezzo e soprattutto considerando che la verità su altri incidenti in operazioni militari è sempre venuta a galla: allora è logico chiedersi qual è quella cosa per cui si è ucciso senza pietà un numero così elevato di persone e soprattutto quale cosa vale un prezzo del silenzio così alto? Qual è quella cosa la cui rivelazione avrebbe danneggiato gravemente coloro che hanno voluto la copertura ad ogni costo?
Per quanto ci si sforzi, non è possibile immaginare nulla che valga una copertura totale dal prezzo così alto, copertura che continua fino ad oggi e che probabilmente continuerà fino a che l’incidente di Ustica non sarà dimenticato per sempre.
Nota: Alcuni elementi fanno ritenere che il Mig-23 ritrovato sulla Sila sia un'operazione di depistaggio ordita dall'intelligence italiana ed americana.
Nota2: Il livello di segretezza e di copertura del caso Ustica è senza precedenti e senza senso, dato che si sono verificati abbattimenti errati di aerei civili da parte di forze militari e non si è mai fatta una copertura del genere. Quindi dietro c'è ben più che l'abbattimento di un aereo civile per errore da parte dei militari. Per quanto possa sembrare strano, il livello di segretezza, di copertura e di depistaggio rientra nello stile tipico utilizzato quando ci sono di mezzo gli UFO.
CEIFAN - Centro di Indagine sui Fenomeni Anomali diretto dal dott. Pasquariello Domenico
http://ceifan.org/
(in foto: ricostruzioni degli eventi)
Nessun commento:
Posta un commento