23 novembre 2010

INTERFERENZA RAVVICINATA CON UNA SFERA

di Pietro Ponzo

Vedendo la trasmissione Live su Italia1 che trattava di Ufo, ho preso lo spunto dalla data 1973 per rispolverare dai miei ricordi un’esperienza di contatto con una sfera.

La mia prima conoscenza in assoluto con queste realtà avvenne all’età di dieci anni. Negli anni seguenti si susseguirono altre conoscenze intervallate da pause anche di mesi o anni tra l’una e l’altra, ma la prima esperienza che ha influito definitivamente nel mio percorso di conoscenza e che ha interferito sulla mia persona in modo indelebile è questa che mi accingo a scrivere. Avevo ventitré anni.

Avvistamento
Il fatto accadde il 1 dicembre 1973 nel porto di Cala Galera, Orbetello, Monte Argentario.
Eravamo in due io e un amico entrambi all’epoca appassionati di pesca.
Passammo la notte tra venerdì 30 novembre e sabato1 dicembre sulla scogliera che costeggia il porto di Cala Galera lato Nord per una battuta di pesca. La giornata era ottima cielo terso e mare calmo anche durante la notte. La pesca non era fruttuosa perciò decidemmo all’incirca alle quattro antimeridiane di sabato 1 dicembre di rimuovere l’attrezzatura e fare ritorno a Roma. Fu proprio in questo frangente che vidi una luce abbagliante bianchissima provenire da Nord Ovest dritta e veloce nella mia direzione, sembrava il faro di un aereo in avvicinamento ma la quota era relativamente bassa.
Chiamai a gran voce il mio amico che in quel momento si trovava poco distante sopra la scogliera all’imboccatura del porto a rimuovere alcune attrezzature inserite tra gli scogli e gli gridai di girarsi alla sua destra e di osservare quell’insolita luce. Non feci in tempo a finire le prime parole che quella palla di luce era già sopra di noi. Aveva un diametro come la luna piena ma molto più brillante. Passò sopra la mia verticale a un’altezza di un centinaio di metri a una velocità incredibile senza emettere nessun tipo di rumore. “Si è fermata si è fermata è dietro di te all’interno del porto”. Gridò a gran voce il mio amico.
.
Salii di corsa i quattro gradini di legno che erano alle mie spalle e mi portai sul muro di cemento che delimitava il porto dalla scogliera. Rimasi sbalordito nel vedere che quel globo di luce intensa era veramente immobile a pochi metri da me sulla verticale del porto e pulsava velocemente, come se stesse respirando. La luminosità era di un bianco accecante ma non rifletteva da nessuna parte neanche sull’acqua e la cosa strana era che non emetteva nessun tipo di rumore. Di colpo iniziò ad attenuare la luminosità per poi ampliarla notevolmente che non si poteva guardare. Continuò questo strano modo di pulsare per molti secondi restando sempre immobile a pochi metri di quota sullo specchio d’acqua del porto. Improvvisamente aumentò paurosamente la luminosità e schizzò via a una velocità impressionante con un angolo di novanta gradi verso Est e scomparve alla vista. Rimanemmo impressionati, uso il plurale perché mi accorsi che oltre a me e al mio amico c’èra un’altra persona che all’interno della torretta di vigilanza portuale stava osservando attraverso la vetrata, forse una guardia giurata, da ciò che avevamo visto e di sicuro nessun velivolo convenzionale poteva compiere quelle manovre e a quella velocità. Era un autentico Ufo. Durante il tragitto per tornare a Roma iniziai ad avvertire uno strano calore sul viso e gli occhi mi formicolavano. Il mio amico accese la luce della plafoniera sopra lo specchietto interno dell’auto e mi disse che avevo il viso rosso e gli occhi erano arrossati e lacrimavano copiosamente. Gli cedetti la guida della macchina. Al primo Autogrill ci fermammo per darmi una rinfrescata al viso ma niente gli occhi continuavano a formicolare e questo fastidio durò per un paio di giorni. Il giorno seguente, domenica 2, sul giornale il Tempo era riportato un trafiletto che accennava a un avvistamento Ufo proprio dalle parti di Orbetello direzione Aurelia. Non esterno quello che provai nel leggere quelle poche righe, dico solo che finalmente avevo potuto vedere, anche con sofferenza, e in prima persona ciò in cui credevo fermamente da anni. Di sicuro qualcosa in me cambiò, lo sentivo, quell’oggetto aveva interferito con la mia persona.

Parecchi anni dopo leggendo un libro “UFO scacchiere Italia di Roberto Pinotti” venni a conoscenza che il giorno 30 novembre 1973 verso le ore 19 l’aeroporto di Torino Caselle era in fibrillazione per una sfera luminosa che aveva sorvolato a più riprese le zone limitrofe e lo stesso aeroporto. L’oggetto fu intercettato da due Radar e da alcuni piloti che si trovavano in volo nelle vicinanze dell’aeroporto e qualcuno cercò anche di intercettarlo con un inseguimento. Riporto un passo di una dichiarazione di un addetto militare dell’aeroporto “I movimenti dell’oggetto, osservati sia visualmente sia da Radar, sono apparsi incredibili: spostamenti bruschi a scatti orizzontali e verticali e a una velocità elevatissima stimata di quasi 5000 chilometri l’ora (circa 4mack). E’ stata osservata, per esempio, una impennata in verticale di 4800 metri in due secondi, un’accelerazione terrificante insostenibile per un essere umano”. Il presunto Ufo continuò le sue scorribande in direzione Genova. E poi, dico io, verso sud-ovest, proprio nella direzione di Orbetello. Io associo questo globo luminoso alla mia esperienza e credo fermamente che sia stata la stessa sfera.

Quest’avvistamento lo ricorderò per tutta la vita ma non potevo di certo immaginare quello che poi sarebbe accaduto negli anni a venire. Ci fu una lunga pausa. Dopo dodici anni ebbi un nuovo avvistamento e ne seguirono moltissimi.


 
Parziale vista del Porto con le indicazioni dell'evento.

 
Ricostruzione ipotetica direzione del globo luminoso


Vedi anche:
LA PERCEZIONE DI UN EVENTO

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