Il ricercatore americano che oggi merita maggiore attenzione è Richard Dolan. Studioso di Storia residente nella bella città di Rochester, Stato di New York, Richard rappresenta la punta di diamante dell’ufologia statunitense. Non sono il solo a pensarlo. Richard è ormai un personaggio pubblico negli USA, richiesto in ogni programma televisivo che di questi argomenti voglia trattare. Autorevole, colto, brillante e arguto, Richard è l’uomo nuovo, al quale guardare con fiducia in caso la questione debba essere dibattuta anche con i debunker dello CSICOP (emulo del nostrano CICAP), o con inquietanti esponenti del braccio armato dell’ufologia parallela ai servizi segreti militari, come il colonnello John Alexander, insider con il quale Dolan ha sostenuto un confronto radiofonico in podcast organizzato dall’Inception Radio Network e moderato dalla giornalista Leslie Kean, lo scorso 12 Febbraio. La battaglia verbale, fra scintille e battute acide, non poteva concludersi con una virtuale stretta di mano.
Dolan e Alexander sono rimasti distanti e sulle rispettive posizioni: il primo, sul fatto che la questione UFO resta coperta e classificata al massimo livello di segretezza negli USA e nel resto del mondo; il secondo, rigido e impettito nel sostenere che i “federali” nulla hanno da nascondere e che lo scadere nelle teorie cospirazioniste non si addice a persone intelligenti, come Dolan.
Dolan e Alexander sono rimasti distanti e sulle rispettive posizioni: il primo, sul fatto che la questione UFO resta coperta e classificata al massimo livello di segretezza negli USA e nel resto del mondo; il secondo, rigido e impettito nel sostenere che i “federali” nulla hanno da nascondere e che lo scadere nelle teorie cospirazioniste non si addice a persone intelligenti, come Dolan.
Grazie all’organizzazione di Paola Harris, Richard Dolan nel 2007 ha visitato l’Italia con la sua famiglia. Nell’occasione, ho avuto l’onore di fungere da interprete per la sua relazione durante un convegno a Milano che lo ha visto ospite di spicco insieme a Nancy Talbott, presidente del BLT Research Team, autorità mondiale nella ricerca scientifica sul fenomeno dei crop circles. In uno dei nostri numerosi incontri, a Laughlin, Nevada, nel 2009 rilasciammo un’intervista congiunta per uno speciale della NBC. L’intervistatrice voleva un secco contraddittorio, fra Richard, lo storico, serioso e compassato e l’agguerrito ufologo di frontiera proveniente dall’Italia.
Per quanto debitamente imboccati, non ce la siamo sentiti di fare la figura delle scimmiette ammaestrate e, in pochi minuti, le cose che andavano dette le abbiamo dette entrambi, lasciando interdetta la giornalista del grande network americano, la quale concluse: “Ma avete parlato sul serio?”. Eravamo serissimi.
A proposito del cover-up mondiale sugli UFO, Dolan ha scritto oltre mille pagine nei primi due volumi della trilogia “UFO’s and the National Security State – Chronology of a Cover-Up 1941-1973” e “UFO’s and the National Security State – The Cover-Up Exposed 1973-1991”), summa di un ineguagliabile lavoro di ricerca storica e documentale che espone e sviscera la realtà e tutte le importanti implicazioni del fenomeno.
Dolan è anche autore di “A.D. After Disclosure – When the Government Finally Reveals the Truth about Alien Contact” (nuova edizione in uscita ora negli USA) scritto con Bryce Zabel, dove supera la soglia proibita dell’ufologia canonica e tradizionale per giungere alle domande fondamentali: chi sono gli esseri che ci visitano? Quali saranno le modalità di un contatto palese con una civiltà extraterrestre? Quali le reazioni politiche, sociali, religiose, economiche, scientifiche e militari del Contatto? Chi ne uscirà vincente e chi con le ossa rotte?
Richar Dolan e la moglie Karyn a Laughlin nel 2009 (Foto: M. Baiata).
Come appena visto, sorretto da convinzioni incrollabili sulla consistenza del fenomeno, Dolan ha espanso il suo approccio, osando avventurarsi su altri terreni. Nel 2010, a Tempe, Arizona, dando vita alla rivista “Open Minds”, ho posto il suo nome in cima alla lista di potenziali collaboratori. Accettò e il suo contributo arrivò con un eccezionale articolo intitolato “La segretezza sugli UFO, nella prospettiva di uno storico” che così concludeva: “Le prove suggeriscono che almeno alcuni UFO siano operati da entità non appartenenti alla nostra civiltà umana. Confronti hanno avuto luogo tra UFO e varie forze armate nazionali. La segretezza viene mantenuta sia attraverso la ripartizione e il controllo di fondi neri, sia influenzando le più importanti fonti dei media mondiali. Enormi somme del bilancio federale degli Stati Uniti sono state dirottate ai fini di replicare tecnologia aliena e a sviluppare un programma spaziale segreto. Inoltre, l’intero processo ha minato il sistema politico costituito, a favore di potenti soggetti privati, un processo che è stato accelerato dalla metà degli anni 1980 in poi. Il mondo ha subito una rivoluzione silenziosa. Chiedersi chi abbia le redini di questa situazione può essere argomento di una discussione pubblica, ma la realtà è che è stata creata una nuova struttura globale di potere. Stando alle prove, questa struttura controlla il segreto UFO”.
È questo il punto di partenza della Nuova Ufologia. Preso atto della situazione di perenne cover-up, anche per Dolan i passi successivi sono stati compiuti nella direzione dell’Esopolitica, a fianco della quale si è apertamente schierato e della questione Abduction/Esperienze di Contatto, avendo avuto modo di conoscere molti addotti ed experiencers per lui del tutto attendibili. Questa sua apertura, peraltro, sembra stia provocando le prime reazioni negative e critiche, per ora ancora larvali ma che inevitabilmente cresceranno, da parte di alcuni ufologi mainstream, che ritengono dannoso sul piano della credibilità personale e della serietà professionale anche il solo fatto di dichiarare che tali esperienze e i loro protagonisti sono da analizzare e valutare con criteri di obiettività.
Il problema, per questi signori, non è la mera analisi storica delle vicende di abduction, o la casistica che potrebbe perdersi nella notte dei tempi, ma che, per comodità, negli USA si fa partire nei primi anni Sessanta con il caso dei coniugi Betty e Barney Hill. Piuttosto il riconoscere che, una volta ne sia stata accertata la fondatezza, tali testimonianze dicono che non solo gli UFO esistono, ma che “loro”, gli Alieni, interagiscono con noi. Il sistema, anche in Italia, non approva tale affermazione.
Appoggiando simili posizioni, l’ufologo classico rischia di esporsi agli strali di una categoria che sembra dominata dai benpensanti. Potremmo dire, esporsi agli attacchi della “casta”. Prova ne sia che è sempre più raro vedere trattare il tema delle Abduction e delle Esperienze di Contatto in conferenze e simposi ufologici organizzati dalle associazioni allineate al sistema. Chi vi partecipa come spettatore si attenderebbe relazioni, testimonianze, risultati di studi e ipotesi di lavoro. Invece niente. La casta non lo consente. Questo avviene nelle discipline a carattere umanistico, ma anche in ambiti quali Fisica, Astronomia, Archeologia e Psicologia ad esempio, laddove viene attuato sistematicamente l’ostracismo alle nuove visioni, alle intuizioni e alle aperture dell’intelletto ad altri territori del conoscere e dell’esplorare. Quei territori che permettono di fare reali passi avanti. Chiunque, da ufologo convinto, voglia esprimere e condividere il proprio interesse ed eventualmente impegnarsi nella ricerca di questa nuova realtà, deve avere piena coscienza che il sentirsi isolati, denigrati e attaccati non deve costituire un freno. Al contrario, deve essere di sprone a proseguire il percorso di conoscenza e il lavoro per gli altri.
La storia ci ha insegnato che col tempo a prevalere sono quelle scoperte che l’inquisizione può ostacolare, ma non fermare. Questa forma di soppressione non è ad oltranza e nessuno deve vivere con la paura della sconfitta. Altri, anche nel lontano passato, lo hanno dimostrato, come Giordano Bruno e Galileo. E in epoca moderna, sono da ricordare e considerare d’esempio, il fisico James McDonald e lo psichiatra John Mack, i quali hanno lottato e, seppure a distanza di tempo, hanno vinto contro la casta che li voleva mettere a tacere.
NOTA
I libri di Richard Dolan sinora sembrano essere stati ignorati dalle case editrici italiane, ma ne consiglio la lettura, premettendo che si tratta di tomi ponderosi… armandosi di pazienza e ordinandoli, ad esempio al suo sito http://keyholepublishing.com oppure su Amazon.
Maurizio Baiata, 18 Aprile 2012
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