Uno scienziato giapponese ha teorizzato il teletrasporto di energia ed è pronto per la verifica sperimentale. Tutto si basa sulla meccanica quantistica e sul concetto di entanglement.
Si possono teletrasportare fotoni, ioni, atomi. Magari un giorno avremo un teletrasporto come quello di Star Trek, ma prima di quello ci sono ancora tante cose da scoprire.
Come per esempio il teletrasporto dell'energia: come dire una batteria a Milano e la presa di ricarica a Palermo, senza niente in mezzo. Incredibile ma vero, qualcuno crede che si possa fare veramente.
Sembra fantascienza ma Masahiro Hotta (Tohoku University, Giappone) ci crede. Già nel 2010 aveva speculato sulla possibilità di usare l'entanglement quantistico per trasferire energia. Date due particelle vincolate tra loro, Hotta ritiene che misurarne una implichi immettere energia, ma soprattutto che misurando la seconda nel modo giusto sia possibile recuperare detta energia. L'unico ostacolo era che la massima distanza possibile sembrava essere 10-35 metri.
Oggi invece Hotta e i suoi colleghi ritengono di aver trovato la soluzione per teletrasportare energia a qualsiasi distanza, potenzialmente milioni di chilometri. Lo scienziato e i suoi colleghi infatti ritengono che se si parte da una particella in una condizione chiamata "squeezed state" si ottiene l'eliminazione quasi totale del rumore e delle perdite.
Un dettaglio che permette di allungare le distanze, e secondo Hotta ci sono ora le condizioni per passare alla verifica sperimentale. Se questa dovesse avere successo saremmo probabilmente di fronte a una svolta storica: trasportare l'energia dopotutto è sempre stato un bel grattacapo, e per ora non abbiamo soluzioni migliori dei ben noti cavi metallici - se si tratta di elettricità.
I primi esperimenti potrebbero avere luogo in tempi relativamente brevi, e chissà che nel giro di una ventina d'anni il teletrasporto energetico non diventi realtà: potremmo avere centrali che alimentano case e città senza bisogno di fili e con perdite bassissime, potremmo alimentare dalla Terra satelliti, stazioni spaziali e macchine su altri pianeti. Oppure potremmo produrre energia altrove nello spazio e portarle su nostro pianeta senza inquinare. Volare con la fantasia dopotutto non costa nulla, soprattutto se dalla scienza vera ci arrivano ispirazioni di questo genere.
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3 commenti:
Incredibile.
Questo sono notizie, che se verificate (come sicuramente fa Annalisa), vanno divulgate nei TG e nei quotidiani.
Bhe mi pare che già Nicola Tesla ipotizzava una cosa del genere.
A quanto leggo,sembra che a distanza di 70 anni circa,il testimone di Nikola Tesla sia stato finalmente raccolto.
Infatti gli scienziati Nipponici parlano di teletrasporto di energia (non di massa) e questo ci riporta proprio a Nikola Tesla il piu' grande scienziato, e la mente piu' geniale della storia dell'uomo.
Egli infatti sognava di poter trasmettere l'energia senza bisogno di cavi e ci riusci.
Purtroppo a finanziare gli esperimenti di Tesla era J.P.Morgan (si...sempre la J.P.Morgan !!!) che aveva visto e riconosciuto le enormi potenzialita' dello scienziato,e gli infiniti quadagni ricavabili dalle sue scoperte.
Ma quando egli riusci nella sua impresa di trasporto dell'energia J.P.Morgan gli tolse i finanziamenti e lo scienziato mori povero, solo e abbandonato in una modesta camera d albergo a New York.
J.P.Morgan non aveva alcun interesse in questa nuova tecnologia, anzi convinse altri finanziatori ad emarginare lo scienziato.Il motivo era molto semplice poiche' il trasporto dell'energia senza fili avrebbe messo in crisi il mercato del legname usato per la paletizzazione,senza contare che le migliaia di tonnellate di metallo e rame per i cablaggi semplicemente non servivano piu', la Morgan avrebbe avuto perdite incalcolabili, visto che essa stessa era la maggiore beneficiaria del mercato sia del legname sia del metallo (senza contare che i piu' grandi facoltosi dell'epoca eramo proprio i magnati del metallo).
Cosi' del trasporto dell'energia non se ne seppe piu' nulla, alla sua morte il governo del paese della liberta' (gli USA) sequestrarono il tutto e misero la parola Top Secret su tutto il lavoro dello scienziato.
Neppure il superpontente capo del F.B.I Hoover negli anno 60 volle rilasciare nessuna dichiarazione sui lavori di Tesla.
Solo adesso ne intuiamo il perche'. Trasmettere energia a distanza e' alla base delle armi del futuro di cui sentiamo parlare adesso (ossia le armi a energia diretta).
Non so voi, ma a conti fatti io vedo un lungo lungo cammino per gli scienziati giapponesi e con molti moolti "ostacoli".
Saremo anche nel "futurista 2014" ma i tempi non sono cambiati.
Succedono ancora strane cose a chi si occupa di energia pulita......"strane cose"....
Daniele.
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