Intervista a Guy Kirkwood, alias "Mel Noel", pilota USAF ritiratosi con il grado di luogotenente e con un vasto bagaglio di esperienze di contatti con una aviazione non terrestre.
Ho incontrato e intervistato per la TV della Svizzera Italiana, Guy Kirkwood, alias Mel Noel - questo era lo pseudonimo dietro cui si è nascosto a lungo - a Mesquite, nel Nevada, nel dicembre 1995, in occasione di un convegno internazionale sugli UFO.
Il mio stupore è stato duplice: prima di tutto quello di trovarmi davanti, in carne ed ossa, un personaggio di cui avevo letto e che sentivo appartenente ad un mondo strano e affascinante che sta a cavallo tra la fantascienza e la realtà, che ti incuriosisce perché ti pone in questione in modo profondo un sarà "veramente vero" quello che dice, quello che ha vissuto, e se è così allora... E devo dire che Noel mi sembra credibile. Altro forte stupore: Noel sembra uscire da un film di Spielberg. Faccia larga bruciata dal sole, capelli grossi, spettinati, occhiali Polaroid, vecchio giaccone di pelle da aviatore, un fisico molto prestante per uno ormai vicino ai settanta.
Davvero un personaggio.
La mia prima percezione, dopo poche battute dell'intervista, fu che Noel fosse angosciato: toccare un tema per lui doloroso, legato quasi ad un senso di disperazione.
SE AGISSERO SULLA NOSTRA PSICHE?
Mi raccontò che nel 1953 e 1954 lui e altri giovani piloti di una pattuglia militare di Sabre F-86 avevano avvistato e filmato più volte una formazione di UFO nei cieli del Colorado. Quella era la missione per la quale erano stati particolarmente addestrati: erano state mostrate loro centinaia di fotografie di UFO, scattate soprattutto da civili, erano stati avvertiti di possibili effetti della vicinanza di UFO sugli strumenti di volo. Al posto della mitragliatrice, sull'aereo, era stata montata una cinepresa speciale (le Gun-Camera; alcune cineprese usufruivano di pellicole standard, altre ad infrarossi, N.d.R.).
Dopo una serie di uscite senza risultato, nel dicembre del 1953 ebbero tuttavia un primo contatto, senza tuttavia riuscire a scattare fotografie.
Sedici oggetti a forma di disco volavano in formazione a V, vicino alla pattuglia.
Due settimane più tardi avvistarono cinque UFO simili ai precedenti e li fotografarono usando le apparecchiature.
"A quel punto - continuò Noel - cominciavamo a preoccuparci della nostra salute: se gli UFO agiscono sugli strumenti di bordo, danneggeranno anche il nostro corpo, la nostra psiche?"
Dopo un contatto con riprese riuscite, i piloti, dopo l'atterraggio, ebbero un collasso, come capita talvolta ai piloti dopo un combattimento.
"Bisogna capire che eravamo molto giovani, io avevo 24 anni. Entrare in contatto con qualcosa di così misterioso e di intelligente ci sconvolgeva".
Chiesero di essere dimessi dall'incarico e lo furono.
Noel mi disse che, mentre volavano accanto agli UFO, in cuffia e in inglese, avevano chiaramente sentito dei messaggi. Veniva detto che "loro" venivano in pace, che la Terra era in pericolo per l'uso incontrollato dell'energia atomica, che l'uomo aveva la possibilità di evitare il disastro se solo avesse seguito i valori dell'amore. Noel e gli altri piloti si chiesero se non avessero avuto delle allucinazioni o se non fossero stati vittima di un impossibile scherzo.
Per Noel era una comunicazione reale e ciò lo sconvolse.
Foto del pilota militare Guy Kirkwood, alias "Mel Noel"
Oltre al grande oggetto tubolare o sigariforme, nel riquadro in alto si nota qualcosa di anomalo e non riconoscibile (ingrandito nel riquadro in basso). |
UN MONDO CHE NON AVREBBE VOLUTO
Durante l'intervista, l'emozione di allora riaffiorò: "I dischi volanti osservati erano a forma lenticolare - continuò Noel - con una specie di cupola sopra; erano di una cinquantina di metri di diametro e di una decina di altezza. Quando erano fermi nel cielo erano circonfusi da una nebbiolina argentea. Quando poi partivano si sarebbe detto che attraversassero i toni dello spettro".
Le fotografie scattate simultaneamente dagli aerei furono consegnate alla base e di esse Noel non seppe più nulla (venivano regolarmente inviate a Wright-Patterson, N.d.R). Tuttavia me ne consegnò un paio più tardi e purtroppo non gli domandai come mai le avesse. Successivamente, gli chiesi di raccontarmi del suo caposquadriglia, il colonnello Patterson, il quale più tardi scomparve in circostanze misteriose.
Noel parlava a bassa voce.
Era stanco e abbattuto. Mi disse che, nonostante i tanti avvertimenti ricevuti, il mondo corre come un treno senza pilota verso l'abisso.
Cercai di sdrammatizzare l'atmosfera, ma Noel, dopo un po', proseguì il suo discorso dicendomi che il mondo che lascia ai suoi nipoti non è quello che avrebbe voluto.
"Il progresso dov'è? Un tempo le madri stavano a casa a curare i figli. Ora sono necessari i salari dei due coniugi per tirare avanti e i figli sono educati da strutture anonime. Cosa vuole che si ottenga? Ciò che conta e che tutto giustifica è la produzione, il guadagno. E poi le armi atomiche e tutte le altre diavolerie. L'ultima invenzione, ma già in via di automatizzazione, è il sistema Haarp - io ne sentivo parlare per la prima volta - che è in grado di influenzare i campi magnetici, di sconvolgere le meteore ecc. Sono tutte cose segrete. gestite da gruppi incontrollabili. È a conoscenza del sistema di gallerie che collega i punti strategici degli Stati Uniti?" e mi mostrò la fotografia di un'enorme scavatrice, scoperta per caso in un cunicolo scavando le fondamenta di una gigantesca costruzione.
LE NOTE DI TIMOTHY GOOD
Non ho voluto e forse nemmeno ho potuto, allora, fargli altre domande sulla sua vita; così, per scrivere questo articolo, ho risfogliato ìl volume di Timothy Good "Above Top Secret", una vera miniera di informazioni.
Leggo che Noel, lasciato il militare, fu pilota professionista civile, continuò a studiare il fenomeno UFO collaborando con il suo amico Gordon Cooper, già pilota militare e astronauta.
Cooper, come è noto, il 27 novembre 1978, in una sua dichiarazione scritta letta alle Nazioni Unite, affermò che nel 1957 avvistò più volte formazioni di UFO nei cieli della Germania.
Come Noel e Cooper, decine di piloti civili e anche militari hanno fatto le stesse dichiarazioni. Inoltre vi sono fotografie, riprese filmate ecc..
In un'altra circostanza Cooper dichiarò che nel 1957 un team militare cinematografico da lui diretto, filmò l'atterraggio di un UFO vicino alla base militare di Edwards, negli USA.
Good scrive ancora che Noel gli disse che quando era pilota militare, fu avvertito che parlare di quanto aveva osservato in merito agli UFO gli sarebbe costato 10 anni di prigione e 10.000 dollari di multa.
Otto anni dopo aver lasciato il militare, Noel ne parlò alla radio con lo pseudonimo di Noel, appunto. Poco prima dell'emissione, fu avvicinato da due uomini della CIA e diffidato, ma Noel non diede loro retta, senza conseguenze.
Ma ritorniamo alla caffetteria del casinò dì Mesquite-Nevada. Noel ogni tanto apriva una vecchia valigetta di cuoio - che aveva colpito la mia fantasia - per mostrare qualche documento. Ora parlava veloce, con lo sguardo lontano fissato su un'immagine cupa.
E devo dire che anche altri testimoni anziani, del calibro di Noel, mi hanno trasmesso un sentimento di viva preoccupazione e anche di rabbia e di impotenza di fronte alla cecità dei potere.
Da parte mia penso che non si debba cedere al catastrofismo - quante cose inaspettate sono avvenute nella storia - ma rimanere vigili e fare quello che si può, ognuno al proprio posto.
Forse un giorno sapremo di più su questo e altri misteri, ma ciò non può distoglierci, fin da ora, dal vivere in modo responsabile.
di Guido Ferrari, giornalista della TV Svizzera Italiana
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1 commento:
Molto interessante l'articolo, ma dovrebbero esserci altri particolari con piu' approfondimento di dati e con maggiori dettagli.
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