Il Sistema Solare si allarga un altro po', grazie alla scoperta da parte di un gruppo di astronomi che ha individuato un nuovo planetoide oltre l'orbita di Plutone. Secondo i ricercatori, il corpo celeste proverebbe dal limite esterno del Sistema Solare, lì dove si troverebbe la famosa Nube di Oort. Il nuovo arrivato è stato osservato con il telescopio del Cerro Tololo Inter-American Observatory del Cile ed è stato battezzato 2012 VP113.
C’è un nuovo arrivato nel Sistema Solare ed è un parente ‘lontano’: il punto di massima vicinanza della sua orbita al Sole è di circa 80 UA (1 UA = distanza Sole–Terra).
Basti pensare che Nettuno, il pianeta più lontano dal Sole, dista dalla nostra stella circa 30 UA. Si tratta del corpo celeste più distante rispetto a qualsiasi altro oggetto conosciuto.
Come riporta la rivista scientifica Nature, per il momento il nome del nuovo arrivato è una semplice sigla: 2012 VP113.
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Il nuovo corpo celeste, largo circa 450 km, allarga di un altro po’ i confini del Sistema Solare, dimostrando che non tutti gli oggetti in orbita al suo interno sono immediatamente visibili. Inoltre, l’oggetto dimostrerebbe anche l’esistenza della Nube di Oort, una regione composta da miliardi di corpi ghiacciati ben oltre l’orbita di Plutone.
Secondo The Guardian, sebbene sia eccitante di per sé, per molti astronomi la nuova scoperta solleva una prospettiva più entusiasmante: la possibile esistenza di una “Super Terra”, fino a 10 volte più grande della massa del nostro pianeta in orbita attorno al Sole ad una distanza tale da non poter essere mai vista.
Gli astronomi sono giunti a questa conclusione osservando la sconcertante similitudine tra l’orbita di 2312 VP113 e Sedna, un corpo celeste oltre l’orbita di Plutone largo circa 1000 km, scoperto nel 2003. Per più di un decennio l’oggetto è stato considerato come un corpo solitario, un’anomalia nel Sistema Solare.
Ma la scoperta di 2013 VP1143, il quale si trova nella stessa regione di spazio, sta convincendo gli astronomi che quella parte di cielo potrebbe essere popolata da migliaia di oggetti analoghi.
“Ci siamo chiesti per 10 anni se Sedna fosse unico”, racconta Scott Sheppard del Carnegie Institution di Washington al Guardian. “Finalmente abbiamo trovato oggetto che dimostra che non è solo. Probabilmente, c’è una grande popolazione di oggetti là fuori”.
La regione di spazio in cui sono stati trovati Sedna e 2312 VP113 è chiamata “Nube di Oort Interna”. Gli astronomi sono sicuri che questi oggetti stazionino in questa gigantesca nuvola ai confini del Sistema Solare e che qualcosa ne turbi l’equilibrio gravitazionale spingendoli a muoversi attorno al Sole.
Sono almeno tre le teorie in competizione che cercano di spiegare cosa sia a mettere in moto gli oggetti della nuvola. Una afferma che un “pianeta canaglia” sia stato gettato fuori dal Sistema Solare primordiale, trascinandosi dietro un po’ di materiale della Nube di Oort.
Un altra ipotizza che il materiale sia stato messo in moto da una “stella vagante” in transito nei pressi del nostro Sistema Solare. La terza ipotesi è che questi planetoidi si siano formati agli albori del Sistema Solare allo stesso modo degli altri pianeti.
“Quello che è interessante di questo lavoro è che ora sappiamo che la Nube di Oort Interna è lì. Questo è il secondo oggetto che osserviamo, ed è la classica pistola fumante”, spiega Meg Schwamb dell’Institute of Astronomy and Astrophysics at Academica Sinica di Taiwan. Tuttavia, le osservazioni del nuovo corpo celeste aprono la via ad una possibilità intrigante.
L’angolo orbitale di Sedna e quello di 2012 VP113 sono sorprendentemente simili. Secondo gli astronomi, la causa più probabile di questo effetto è da individuare nella forza gravitazionale esercitata da un altro corpo massiccio invisibile. E’ possibile che vi sia una “Super-Terra” che percorre un’orbita attorno al Sole così grande da non essere mai stata vista.
Sebbene all’inizio di questo mese il Wide-Field Infrared Survey Explorer della Nasa (Wise) abbia comunicato i risultati del Pianeta X (un pianeta ipotetico orbitante a grande distanza dal Sole), comunicando di non aver trovato alcuna prova di un nuovo pianeta più grande di Saturno entro le 10 mila UA dal Sole, bisogna precisare che Saturno è 95 volte più massiccio della Terra, quindi una piccola Super-Terra potrebbe tranquillamente passare inosservata in quella regione.
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1 commento:
E questo riapre lo scenario per il XII pianeta eh!?
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