L'UOMO FALENA IN UNA SCENA DI "THE MOTHMAN PROPHECIES" |
Numerosi testimoni dicono di aver visto grosse creature umanoidi librarsi o volare a centinaia di metri d'altezza. Le descrizioni dei testimoni coincidono tutte: si tratta di esseri imponenti, alti fino a due metri, muniti di braccia e gambe umanoidi e dalla carnagione grigio scuro. Di solito appaiono privi di ali e, in alcuni casi, sono coperti con una specie di mantello e da una specie di tuta rigida.
Questi esseri si librano nell'aria senza emettere alcun suono, se non un sottilissimo ronzio. I rapporti della polizia classificano gli avvistamenti come “Umanoidi Volanti non Identificati”. La domanda è semplice: ci troviamo di fronte a fenomeni naturali o ascrivibili all'uomo, oppure quello degli umanoidi volanti è un fenomeno di origine extraterrestre?
Le testimonianze
La testimonianza di un agente di polizia messicano, non dovrebbe lasciare dubbi sulla autenticità del fenomeno. Il 18 gennaio 2004, Leonardo Samaniego, mentre era impegnato nell'inseguimento di un sospettato di rapina sulle strade di Monterrey, visse un'esperienza che ancora oggi gli porta disturbi del sonno. «Mentre guidavo la macchina, ho visto cadere una specie di sacco nero sulla strada», racconta Samaniego, «ho frenato immediatamente e ho visto una sagoma nell'oscurità. Quando si è innalzata davanti a me, ho cercato, prima di tutto, di cercare di capire di cosa si trattasse».
Quello che vede l'agente messicano sembra avere un aspetto femminile e, nello stesso tempo, non umano. «L'essere ha prima cominciato a nascondersi dalla luce e poi ha chiuso gli occhi», continua Samaniego, «aveva occhi completamente neri, senza nulla che somigliasse a palpebre o a ciglia. All'improvviso si è girata di scatto verso di me e il copricapo che indossava è caduto a terra. Mi ha guardato e ha cominciato a librarsi in volo verso di me. Sono fuggito via con la macchina, cominciando a chiedere rinforzi via radio».
Mentre l'agente chiede aiuto via radio, la creatura comincia ad inseguire freneticamente la macchina dell'agente di polizia. Non appena la creatura si è posata a terra, Samaniego ha ingranato la retromarcia, accellerando fino ad investire l'essere con la sua macchina. Ma dopo qualche secondo, l'essere, per nulla danneggiato dall'impatto, colpisce Samaniego fino a fargli perdere i sensi: «Più tardi, un altro agente mi ha trovato e mi ha svegliato».
Per molti mesi seguenti, il ricordo della faccia della creatura riempie di incubi il sonno dell'agente: «sognavo quegli occhi praticamente ogni notte. Mi bastava chiudere gli occhi per vedere quello sguardo e quella faccia davanti a me. Mi spaventavo molto, mi svegliavo terrorizzato piangendo di paura».
Umanoidi Volanti anche in Italia? 15 Aprile 2012 - Copertino
"Un singolare quanto curioso episodio". Così i carabinieri del comando provinciale di Lecce hanno definito nel loro rapporto l'avvistamento di un 50enne con l'hobby della fotografia avvenuto il 15 Aprile a Copertino. L'uomo, dopo lo scatto, si è rivolto a loro per denunciare l'accaduto, e i militari, da prassi, hanno acquisito la documentazione fotografica e proceduto con le opportune verifiche.
Controlli che - come scrivono per raccontare la vicenda - "non consentivano di rintracciare in alcun modo il presunto oggetto volante". L'Ufo di Copertino, finisce così, nei comunicati stampa del mattino seguente, che riportano passo per passo quel poco che si sa sulla misteriosa apparizione.
"Approfittando di uno sprazzo di sole pomeridiano e cercando di sfruttare le particolari condizioni di luce che si erano venute a creare - ci raccontano i militari - l'uomo stava immortalando alcuni particolari del campanile della chiesa matrice, la Basilica S. Maria di Copertino. Durante uno degli shoot rimaneva intrappolato nell’obiettivo qualcosa che però attirava la sua attenzione.
Precisamente alle 18.15 alle spalle del campanile appariva, secondo la sua testimonianza diretta ed altresì fotografica, un oggetto volante di grosse dimensioni ben visibile a un’altezza stimata di circa 1000 metri che, effettuati movimenti orizzontali a forte velocità, scompariva poco dopo. Al momento dell’avvistamento le condizioni meteorologiche erano buone, con tempo sereno, nubi a strati, rade.
L’oggetto era simile ad un velivolo di grosse dimensioni, a forma di fungo con una cupola circolare nella parte superiore ed un gambo appuntito nella parte inferiore, e non emetteva luce, né rumore. Le immediate verifiche effettuate tramite gli organi tecnici non consentivano di rintracciare in alcun modo il presunto oggetto volante".
Le testimonianze video
Ancora più scioccante del racconto di Leonardo Samaniego, è il fatto che potrebbero esistere delle prove video sufficienti a dimostrare l'esistenza degli Umanoidi Volanti. Nei cieli di Santa Monica, in California, una grossa forma umanoide viene avvistata mentre solca il ricco sobborgo di Lo Angeles.
Più a sud, a città del Messico, numerosi umanoidi vengono filmati in diverse zone di questa megalopoli di 22 milioni di abitanti.
Lo strano fenomeno viene riportato anche in Nord America. A partire dagli anni '40 del XX secolo, in tutti gli Stati Uniti, iniziano a verificarsi avvistamenti simili. Si registrano casi nei cieli dell'Arizona, del Wisconsin e dello stato di Washington. Il video seguente è stato ripreso a Phoenix, in Arizona.
In una località nei pressi dello stato di Washington, molte persone affermano di aver visto una creatura umanoide veleggiare a 200 metri di altezza. L'umanoide sembrava avere una sorta di pannello di controllo sul torace ed emetteva un forte ronzio mentre sorvolava la campagna.
Nel giugno del 1953, uno spiacevole incontro viene descritto in dettaglio da una famiglia di Houston in Texas. Raccontano di aver notato il profilo di quello che, all'inizio, avevano scambiato per una grossa falena che attraversava la luce. L'essere si è posato su un ramo di un grosso albero ed è allora che hanno potuto distinguere la forma umanoide. Hanno stimano che fosse alto quasi due metri e indossava un'uniforme nera rigida, corredata di elmetto e stivali. Sembrava anche che avesse anche ali da pipistrello o forse si trattava di un mantello. Pochi istanti dopo, hanno udito un fruscio e hanno visto un lampo luminoso, dopo il quale l'essere risultava scomparso.
In un altro video, un'oscura forma umanoide viene ripresa sopra i cieli di Monterrey, non lontano dal luogo di incontro di Samaniego. È qui che si è registrato il più alto numero di avvistamenti. Molte persone hanno raccontato di incontri con creature simili a quelle dell'agente di polizia e tutte le testimonianze indicano che ci troviamo di fronte ad un essere completamente sconosciuto all'uomo.
La città di Monterrey è racchiusa da una serie di catene montuose, sulle quali si raccontano storie e leggende vecchie di secoli. Proprio gli abitanti di queste zone montuose, raccontano storie di strane attività aeree, di esseri che si librano in volo per poi scendere verso terra, molto vicino alla gente. Le catene montuose che circondano Monterrey sono ricche di grotte ed insenature e i locali sono convinti che queste cavità siano utilizzate dagli umanoidi per nascondersi nelle profondità della Terra.
Ma da queste parti, lo strano fenomeno sembrerebbe sia stato sperimentato centinaia di anni prima dalle antiche popolazioni del Centro America. In tutte le tradizioni culturali indigene del Messico, nell'iconografia troviamo riferimenti a umanoidi volanti o a grandi creature alate. Ancora oggi si tramanda la leggenda dell'uomo uccello, descritto come una figura umanoide con caratteristiche tipiche degli uccelli, come ali e speroni.
Le leggende Maya parlano di creature ibride in agguato intorno ai villaggi. Tra questi c'è il Kamasot, il pipistrello della morte, che è rappresentato nelle incisioni maya come una creatura antropomorfa, con il corpo di un uomo e la testa di un pipistrello ed è spesso associato con i sacrifici e la morte.
Molti qui credono che queste creature abbiano origine extraterrestre. Nelle tradizioni religiose maya, ci sono continui riferimenti a questi “dei del cielo” che scendono a visitare gli antichi popoli del Messico. Questi racconti potrebbero riferirsi a incontri avvenuti in antichità tra le popolazioni mesoamericane e astronauti extraterrestri. Da un antico fatto storico si è poi passati ad una interpretazione di tipo leggendaria e religiosa. È interessante notare che anche altre culture antiche conservano il mito dell'uomo-uccello.
Potrebbe esserci una connessione tra gli avvistamenti degli Umanoidi volanti non identificati e i racconti sul misterioso Uomo Falena? Chi o cosa è l'Uomo Falena? Uomo falena o Mothman, dall'inglese, è il nome con cui viene chiamata una misteriosa creatura che sarebbe stata ripetutamente avvistata nella Virginia Occidentale, Charleston, Point Pleasant e nella regione dell'Ohio fra il novembre 1966 e il dicembre 1967. I testimoni hanno descritto l'entità come un essere delle dimensioni di un uomo, con le ali e grandi occhi rossi rifrangenti o luminosi, è dotato inoltre di una velocità innaturale.
La prima testimonianza risale al 15 Novembre 1966. Due coppie stavano attraversando in automobile la zona nei pressi della fabbrica di TNT in disuso dalla Seconda guerra mondiale, quando videro due strane luci rosse all'ombra di un vecchio generatore accanto al cancello.
Avvicinatisi, realizzarono che le luci erano gli occhi luccicanti di un grosso animale «dalla forma umana, ma più grosso, fra i sei e mezzo e sette di piedi di altezza [circa due metri], con grandi ali ripiegate sulla schiena». Terrorizzati, fuggirono verso la città, seguiti per un certo tratto dalla creatura in volo (che, stranamente, non sembrava sbattere affatto le ali per volare!).
Giunti a Mason County, raccontarono l'accaduto al vicesceriffo Millard Halstead, che in seguito ebbe a dichiarare: «Conosco i ragazzi da quando sono nati. Roger e Linda Scarberry e Steve e Mary Mallette di Point Pleasant, non si sono mai messi nei guai e quella notte erano davvero spaventati. Li ho presi sul serio, il terrore era autentico quanto il loro racconto, per chi ha raccolto la loro prima testimonianza».
Ipotesi “Voladores” di Carlos Castaneda: i parassiti dimensionali
Carlos Castaneda è stato uno scrittore peruviano morto nel 1998. Secondo quanto asserito da Castaneda stesso, nel 1960, allora giovane studente all'Università della California a Los Angeles, conobbe in Arizona un messicano di etnia yaqui, Don Juan Matus. Con il suo primo libro "Gli insegnamenti di Don Juan: una via Yaqui alla Conoscenza" del 1968, Castaneda iniziò la sua carriera di scrittore con il proposito di descrivere il suo percorso di iniziazione allo Sciamanesimo mesoamericano. I suoi 12 libri hanno venduto più di 8 milioni di copie in 17 lingue.
L'ipotesi avanzata da Castaneda è a dir poco inquietante: «Gli sciamani dell’antico Messico scoprirono che abbiamo un compagno che resta con noi per tutta la vita, un predatore che emerge dalle profondità del cosmo e assume il dominio della nostra vita». (Gli insegnamenti di Don Juan)
Secondo Castaneda, gli sciamani toltechi scoprirono la presenza di esseri oscuri posti direttamente sullo sfondo del campo energetico umano e per questo difficilmente individuabili. Gli stregoni videro che questi esseri oscuri si cibavano della lucentezza della consapevolezza di ogni individuo, riducendone sempre di più la patina luminosa. Le entità oscure sono particolari esseri inorganici, coscienti e molto evoluti e poiché si muovono saltellando o volando come spaventose ombre vampire furono chiamati los Voladores, ovvero quelli che volano.
I Voladores si nutrono solo di un determinato tipo di energia e noi ne produciamo molta di quella energia. Questo ci fa essere le prede ideali da mungere quotidianamente. Il danno energetico che questa azione predatrice ci arreca è immenso. Siamo esseri magici dotati di possibilità infinite condannati a brandelli di consapevolezza: i Voladores consumano regolarmente la patina luminosa – che torna a crescere per sua natura – e come impeccabili giardinieri tengono l’erba rasa sempre allo stesso (misero) livello.
Gli sciamani vedono che la patina di luminosità rimastaci è una piccola pozzanghera di luce sotto i piedi, che non arriva nemmeno agli alluci. Questa consapevolezza rimastaci è davvero poca cosa e ci permette giusto di interagire nel mondo quotidiano fissato dalla socializzazione, ma certo non ci dà modo di comprendere la nostra reale situazione o di riconoscere che condividiamo lo stesso destino degli animali che alleviamo.
Come inconsapevoli schiavi ci identifichiamo nei nostri predatori e riproponiamo i loro nefandi comportamenti con la natura in generale inquinando, disboscando, distruggendo e «sfruttiamo noi stessi senza ritegno i nostri animali: li mungiamo, li tosiamo, prendiamo loro le uova e poi li macelliamo o li rendiamo in diversi modi sottomessi e mansueti. Li leghiamo, li mettiamo in gabbia, tagliamo loro le ali, le corna, gli artigli ed i becchi, li ammaestriamo rendendoli dipendenti e gli togliamo poco a poco l’aggressività e l’istinto naturale per la libertà», scrive Castaneda.
L’esigua pozzanghera di consapevolezza è l’epicentro dell’egocentrismo in cui l’uomo è inconsapevolmente intrappolato. Ci hanno tolto tutta l’energia, ma ci hanno lasciato proprio quella che ruota intorno all’Ego! E proprio facendo leva sul nostro egocentrismo i Voladores creano fiammate di consapevolezza che poi voracemente consumano.
I predatori alimentano l’avidità, il desiderio smodato, la codardia, l’aggressività, l’importanza personale, la violenza, le emozioni forti, tutti gli eccessi, l’autocompiacimento ma anche l’autocommiserazione. Le fiamme energetiche generate da queste qualità “disarmoniche” sono il loro cibo prediletto.
I Voladores non amano invece la qualità vibrazionale della consapevolezza, dell’amore puro, dell’armonia, dell’equilibrio, della pace, della sobrietà... in una parola aborriscono la qualità energetica della crescita evolutiva, e hanno ogni vantaggio nel boicottare ogni nostro incremento di coscienza. Secondo don Juan sono stati proprio i Voladores a instillarci stupidi sistemi di credenza, le abitudini, le consuetudini sociali, e sono loro a definire le nostre paure, le nostre speranze, sono loro ad alimentare in continuazione e senza ritegno il nostro Ego.
Non c’è da meravigliarsi dunque del fatto che i bambini hanno spesso paura di demoni, mostri, spiriti o strane ombre (l’Uomo Nero) che secondo loro si nasconderebbero sotto il letto, dietro le porte, negli armadi, etc. I bambini piccoli vedono e solo quando hanno raggiunto una certa quota di socializzazione smettono di vedere, e ciò che prima era visibile si manifesta come inconscia presenza, come inquietudine, paura, disperazione, depressione... il cibo preferito dai Voladores!
fonte
Ti è piaciuto l'articolo? condividi anche tu! fonte
Tweet
Nessun commento:
Posta un commento