Eccezionale scoperta di un sistema binario con doppio sistema planetario grazie a un team di astronomi del programma GAPS – Global Architecture of Planetary Systems capeggiato da Silvano Desidera dell’INAF di Padova.
Rappresentazione artistica del sistema binario XO-2 |
La scoperta è stata realizzata grazie al “cacciatore” di pianeti HARPS-N, un sensibile strumento installato al Telescopio Nazionale Galileo situato sulla sommità dell'isola di San Miguel de La Palma, alle Canarie. Lo strumento ha individuato un sistema solare doppio con la particolarità che ogni sole ha un proprio pianeta. Come sappiamo, il nostro sistema solare è formato dal sole e dai pianeti che orbitano attorno ad esso, da Mercurio, il più vicino, a Plutone. In questo caso invece, è come se ci fossero due sistemi solari uniti, ciascuno con i propri pianeti.
In gergo tecnico, si tratta di un sistema binario, chiamato in questo caso XO-2. Qui si trovano la stella XO-2S e la stella XO-2N. La prima ha due pianeti gassosi e la seconda uno.
Attorno alla stella XO-2S, la stella più a sud, gli scienziati del programma GAPS – Global Architecture of Planetary Systems, guidato da Silvano Desidera dell’INAF di Padova, hanno individuato due nuovi pianeti. Uno un po' più massiccio di Giove a 0,48 unità astronomiche (quindi metà della distanza Terra-Sole) e l'altro con una massa simile a quella di Saturno, e che si trova a 0,13 unità astronomiche.
Si tratta in assoluto del primo sistema binario noto nel quale entrambe le stelle hanno un proprio sistema planetario. “In un sistema binario largo la probabilità di trovare un sistema planetario attorno a una delle componenti è praticamente uguale alla probabilità di trovare un sistema planetario attorno a una stella singola. Ci si aspettava dunque di trovare un risultato di questo tipo, solo che non erano quasi mai stati fatti tentativi sistematici in passato, dato che alcune survey escludevano le binarie e in altri casi veniva considerata una sola delle componenti”, ha detto Alessandro Sozzetti dell’INAF di Torino.
L'altra stella, la XO-2N, ovvero quella più a nord della coppia, era già nota per il suo pianeta XO-2b, osservato transitare davanti al suo sole ogni 2,5 giorni e con una massa circa la metà di quella di Giove. “Abbiamo quindi due stelle gemelle legate fra loro che ospitano sistemi planetari ben diversi”, spiega l'Inaf.
A cura di Noiegliextraterrestri
Nessun commento:
Posta un commento