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24 agosto 2015

COSTRUITO WORMHOLE IN LABORATORIO, SERVIRA' A VIAGGI EXTRAGALATTICI?

Sulla celebre e autorevole rivista Nature è stato pubblicato pochi giorni fa un articolo in cui si dice che un team di scienziati ha realizzato in laboratorio un wormhole, un buco di verme che “può trasmettere un campo magnetico da un punto ad un altro dello spazio, attraverso un percorso che è praticamente invisibile”.

Lo so è una notizia che ci dovrebbe far saltare dalle sedie, potremmo pensare che finalmente siamo sulla strada giusta per poter fare viaggi interplanetari utilizzando i famosi tunnel spazio-temporali. Come più volte ho detto in altri miei video l’idea dei wormhole è resa possibile in via teorica grazie ad Albert Einstein e Nathan Rosen che si resero conto che la teoria della relatività generale permetteva l’esistenza di “ponti” che avrebbero potuto collegare due punti diversi dello spazio-tempo. L’incognita di questa teoria è che finora non sono state trovate prove dell’esistenza dei wormhole. Il dispositivo che è stato costruito da un punto di vista magnetico si comporta come un tunnel spaziale.

I ricercatori hanno detto che il nuovo wormhole non è un vero e proprio wormhole, e in pratica si tratterebbe di una macchina che nasconde le onde elettromagnetiche alla vista.

Ciò che ha permesso di concretizzare questa macchina sono i nuovi materiali che abbiamo a disposizione , cioè dei superconduttori. Usando i superconduttori questo team di ricerca ha progettato un oggetto a tre strati, composto da due sfere concentriche con all’interno una spirale a forma di cilindro. Lo strato interno trasmette essenzialmente un campo magnetico da un capo all’altro, mentre gli altri due nascondono l’esistenza stessa del campo.

Ciò che è stato ottenuto è che questo tunnel sposta il campo magnetico da un lato all’altro del cilindro in maniera che il movimento sia invisibile. Il campo magnetico scompare a un’estremità del wormhole per poi ricomparire all’altra estremità del tunnel. Questa scoperta non ci porterà all’esplorazione della galassia ma sicuramente avrà risvolti pratici qui sulla Terra. Ad esempio si potrebbero portare delle migliorie alle apparecchiature per la risonanza magnetica. Sfruttando questa tecnica il dispositivo potrebbe incanalare un campo magnetico da un punto all’altro, in modo da poter posizionare il paziente lontano dal magnete e non obbligando le persone a stare in una sorta di sarcofago elettronico.

Probabilmente qualcuno di voi resterà deluso, comunque è una scoperta degna di rilievo e speriamo che in futuro possa anche essere perfezionata e finalmente potremo avere a disposizione un wormohole tascabile che ci permetterà di andare a visitare nuovi mondi e nuove galassie.


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1 commento:

FABIOSKY63 ha detto...

"...avere a disposizione un wormohole tascabile..."

tempo al tempo...in un progetto "la virtualità" viene prima anche se la mente convenzionale tende a "razionalizzare l'incipit" a priori... :)

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