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27 novembre 2015

MULTIVERSO E VIAGGI INTERDIMENSIONALI

Abbiamo tutti sentito parlare di dimensioni parallele ed universi alternativi. Molti teorici ritengono che la nostra realtà sia solo una delle infinite frequenze coesistenti all’intero di un multiverso. C’è chi sostiene che la nostra realtà sia continuamente visitata da esseri provenienti da altre dimensioni, come nel racconto Guida Galattica per Autostoppisti. E c’è chi è convinto che qualsiasi decisione assunta da qualsiasi essere umano creerebbe dal nulla nuovi universi nei quali prenderebbe corpo ognuna delle possibili scelte opzionabili, in una intricata ramificazione ad albero costruita da tutte le possibili scelte e relative conseguenze, un po’ come nel film Sliding Doors.

Il Caso di Lerina Garcia

Lerina García, cittadina spagnola, professionista di 41 anni, una mattina del 2008 si svegliò e prese atto che il suo presente risultasse lievemente diverso rispetto alla sera precedente. Il giorno 16/07/2008 alle ore 18:38 apparve su un forum web una nuova discussione iniziata da una donna di nome Gordo Lerina Garcia:

Salve, il mio nome è Luz, ho 41 anni e credo di essere finita in un universo parallelo. Mi riesce difficile raccontare questa cosa, perché di sicuro molti penseranno che sono una psicotica, e nessuno mi crederà. Ma per favore, se tra di voi c’è qualcuno che pensa di avere avuto un’esperienza simile, mi scriva una e-mail. Un giorno mi sono svegliata e qualcosa era diverso. Niente di spettacolare, niente a che fare con il viaggio nel tempo e tutta quella roba. Si trattava del giorno e dell’anno che sarebbe dovuto essere, però alcune cose erano diverse. Cose piccole, però abbastanza notevoli da farmi pensare di avere attraversato un punto di svolta. (…) Quattro mesi fa mi sono svegliata normalmente; mi trovavo nella casa in affitto in cui vivevo da 7 anni, tutto era come al solito, tranne che il set di lenzuola del mio letto era diverso rispetto a come mi ricordavo che fosse la sera prima. Ma sul momento non ho dato troppa importanza a quel dettaglio. Beh, il mio ufficio, presso il quale lavoravo da 20 anni, si trovava esattamente dove doveva essere. Ma quando sono entrata ho visto che non era il mio ufficio: sulla porta c’erano stampati altri nomi, non il mio. Pensai di essermi fermata al piano sbagliato, e invece no: il piano era esatto. Allora mi spostai nell’area wireless e verificai. In effetti lavoravo lì ma in un reparto diverso dal mio. Tutto nel mio portafogli era come sarebbe dovuto essere: le mie tessere, la mia carta d’identità, tutti uguali. Però non ricordavo di essere mai stata trasferita di reparto. Andai a sottopormi ad un test medico per cercare residui di droga o alcol nel mio organismo, ma ero pulita. Il mio appartamento era lo stesso di sempre. C’erano tutti i giornali che tengo in casa, ed anche tutto il resto era lo stesso. A quel punto pensai che si trattasse di una specie di amnesia, che cioè per qualche ragione avessi rimosso dalla memoria un certo periodo della mia vita. Però era il giorno che sarebbe dovuto essere, e le notizie erano quelle del giorno precedente. Sei mesi prima avevo interrotto una relazione durata sette anni ed avevo iniziato a vedermi con un ragazzo che abitava nel mio quartiere. Lo sapevo bene, sapevo di essere stata con lui per 4 mesi, ricordavo bene il suo nome, l’indirizzo, dove lavorava. Ebbene, di quel ragazzo non c’era più traccia. Lui c’era prima del mio punto di svolta, ma ora era sparito. Allora ingaggiai un detective per cercarlo. Andai da uno psichiatra, che mi disse che potevo essere vittima di allucinazioni da stress, ma non so. Il mio ex-ragazzo era di nuovo con me, come al solito. Noi due non avevamo mai rotto, ed Agostino (il mio nuovo ragazzo che non c’era) non aveva mai vissuto da queste parti. Viveva altrove. Inoltre ricordavo perfettamente che mia sorella si era operata ad una spalla circa due mesi prima, ed invece quell’intervento chirurgico non è mai esistito; mia sorella non si è mai operata. Questa nuova realtà è piena di discrepanze del genere. Il resto del mondo in generale sembra lo stesso. Ma nella mia vita ci sono molte piccole discrepanze. Nel mio armadio ci sono vestiti che non ho mai comprato. Sul blog che teniamo con il mio ex (che adesso è ancora il mio ragazzo) ci sono post che non abbiamo mai scritto. Non so … si tratta di piccoli dettagli, ma sono reali. Per favore, se qualcuno ha sperimentato qualcosa di simile mi contatti, così che ci si possa confrontare sull’accaduto. Non trovo patologie psichiatriche che spieghino quello che mi sta succedendo. Da cinque mesi cerco e leggo qualsiasi teoria che possa dare un senso a tutto ciò, e l’unica che sembra calzare al mio caso è quella del salto tra piani dimensionali paralleli. Non un salto temporale, in quanto c’è continuità cronologica dal prima al dopo. Dal mio punto di vista è come se avessi perso la memoria per 5 mesi. Non come se fossi stata incosciente, in quanto tutti ricordano la mia presenza, e sembra che abbia fatto cose che so di non avere fatto. Qualcuno ha vissuto un’esperienza del genere? Buontemponi e bempensanti con la verità in mano sono pregati di astenersi. Non sto scherzando. Per me la cosa è molto grave.

L’Uomo di Taured

Il caso di Lerina Garcia non è l’unico che sembra avallare la teoria degli universi paralleli. Ecco una storia proveniente dal Giappone, quella dell’uomo di Taured.

Uno degli eventi più sconcertanti del XX secolo non ebbe a che fare con dischi volanti, teorie della cospirazione, atti criminali, o avvistamenti di strane creature. Ebbe luogo in una giornata apparentemente normale presso uno dei luoghi più banali che si possano immaginare: un aeroporto. Eppure, ancora oggi nessuno sa bene cosa accadde, o perché un normale viaggiatore d’affari diventò il cuore di un enigma che al giorno d’oggi ricordano in pochi.

Nel luglio del 1954 accadde qualcosa presso Tokyo, che spezzò in modo anomalo la routine del locale aeroporto di Haneda. Durante le operazioni di sbarco di uno dei tanti voli di linea provenienti dall’Europa, un elegante uomo di mezza età di razza caucasica presentò i propri documenti alla dogana, dichiarando di trovarsi in Giappone per normali questioni di lavoro. La sua lingua madre era il francese, tuttavia parlava correntemente il giapponese e diverse altre lingue. Nel portafogli conservava una gran varietà di banconote provenienti da diversi paesi europei, a conferma della sua attività di viaggiatore.

Quando furono esaminati i suoi documenti le cose iniziarono a farsi strane. Secondo il suo passaporto infatti l’individuo era un cittadino dell’inesistente stato di Taured. Alla richiesta di spiegazioni da parte dei funzionari l’uomo confermò di essere un cittadino di Taured, al confine tra Francia e Spagna. I funzionari gli risposero che lo stato di Taured non esistesse. Esaminando il passaporto – ‘regolarmente’ rilasciato dalle autorità di Taured – constatarono che vi fossero apposti diversi timbri delle più disparate località, compresi altri timbri del Giappone, come se l’uomo avesse già presentato quel documento presso una dogana giapponese. Quando contattarono la società con la quale l’uomo avrebbe dovuto avere l’incontro d’affari, questa rispose di non conoscere lui né la società per la quale asseriva di lavorare. L’hotel presso cui l’uomo affermava di avere prenotato una stanza rispose di non averlo mai sentito nominare. Il libretto d’assegni nel suo portafogli non corrispondeva ad alcuna banca esistente.

A quel punto l’uomo iniziò a pensare di essere vittima di uno scherzo. I funzionari gli mostrarono una mappa del pianeta e gli chiesero di indicare la sua zona di provenienza. Sulle prime l’uomo, intenzionato a stare a quello che riteneva solo un gioco, indicò il piccolo paese di Andorra.

Poi iniziò a perdere la pazienza, affermando che Andorra non esistesse, e che sulla mappa lo stato di Andorra fosse stato sostituito al suo paese, cioè Taured, che a sua detta esisteva da oltre mille anni. All’uomo – che si trovava in stato di shock – furono confiscati i documenti. Poi alcuni funzionari lo presero in custodia e lo sistemarono per la notte presso un hotel nelle vicinanze, in attesa che le autorità doganali chiarissero cosa stesse succedendo.

La mattina seguente il mistero si infittì. Il primo ed unico abitante dello stato di Taured scomparve dalla stanza d’albergo entro cui era rimasto chiuso tutta la notte, piantonato da due funzionari del’immigrazione. E come se non bastasse, tutti i suoi documenti precedentemente confiscati erano spariti dalla cassetta di sicurezza dell’aeroporto. La polizia ed i funzionari aeroportuali lo cercarono invano. Era come se l’intero incontro non fosse mai realmente accaduto.

Questa vicenda è citata in diversi libri, tra cui The Directory of Possibilities (1981, pag 86), e Strange But True: Mysterious and Bizarre People (1999, pag. 64), ma non esiste alcuna documentazione ufficiale che la confermi. D’altra parte se un funzionario doganale la avesse riportata in un rapporto ufficiale, avrebbe rischiato di essere preso per matto.

L’uomo di Sakria

Sorprendentemente, quello dell’uomo di Taured non è l’unico caso di persone apparentemente provenienti da località inesistenti.
Nel 1851 a Francoforte fu fermato un uomo in stato confusionale. Il suo nome era Joseph Vorin, e sosteneva, in una strana lingua poco comprensibile, di provenire da una terra chiamata Laxaria, appartenente al continente di Sakria che si estendeva al di là dell’oceano.

La Teoria del Multiverso

In fisica moderna il multiverso è un’ipotesi che postula l’esistenza di universi coesistenti e alternativi al di fuori del nostro spaziotempo, spesso denominati dimensioni parallele; è la possibile conseguenza di alcune teorie scientifiche, specialmente la teoria delle stringhe e quella delle bolle
(‘inflazione caotica’).
Il termine fu coniato nel 1895 dallo scrittore e psicologo americano William James. Il concetto di universi paralleli fu in seguito ripreso dallo scrittore statunitense Murray Leinster nel 1934, e in seguito da molti altri, come Jorge Luis Borges, divenendo un classico della fantascienza.

Dal punto di vista filosofico, l’ipotesi è antica. Fu posta come pluralità dei mondi simili alla Terra già dagli atomisti greci, e trovò vigore nella scoperta della grandezza dell’universo, che secondo la scienza post-copernicana conterrebbe miliardi di galassie. Un precursore dell’idea moderna di multiverso è il filosofo rinascimentale Giordano Bruno.

Scetticismo della Comunità Scientifica

L’ipotesi è fonte di disaccordo nella comunità dei fisici ortodossi, che la collocano nella scienza di confine. Alcuni dissentono e affermano che la teoria dovrebbe essere oggetto di appropriati studi scientifici per essere validata. Per costoro la questione è più filosofica che scientifica, ed addirittura dannosa per la fisica teorica. Altri la etichettano come pseudoscienza, essendo una pura speculazione teorica non confermata da dati o evidenze sperimentali e non essendo confermabili sperimentalmente nemmeno le teorie dalle quali deriva.

Tuttavia, un nutrito insieme di fisici ‘non allineati’ prosegue a studiare l’ipotesi dell’esistenza del multiverso.

Dal punto di vista scientifico il concetto di multiverso fu proposto in modo rigoroso per la prima volta dal fisico Hugh Everett III nel 1957 nell’interpretazione a ‘molti mondi’ della meccanica quantistica.

Meccanica Quantistica

La meccanica quantistica descrive il mondo in termini di probabilità, piuttosto che di risultati definitivi. Un’estensione di questa teoria potrebbe suggerire che tutti i possibili esiti di una situazione si verifichino all’interno di universi separati. Ad esempio, se si raggiunge un bivio dove si può andare a destra oppure a sinistra, l’attuale universo originerebbe due universi-derivazioni: quello in cui si va a destra, e quello in cui si va a sinistra. “Ed in ognuno di questi universi esiste una vostra copia intenta a vivere le conseguenze sia dell’uno che dell’altro risultato, convinta – erroneamente – che la propria realtà sia anche l’unica”, conclude il fisico Brian Greene nel saggio La Realtà Nascosta.

Spazio Tempo Piatto

Altre teorie fondano le loro basi sul presupposto che lo spazio-tempo non sia affatto di forma sferica, o ‘a ciambella’, ma sia piatto. Se lo spazio-tempo si estendesse in piano all’infinito, allora a un certo punto si verificherebbe un processo di ripetizione, in quanto non possono esistere combinazioni infinite di particelle da poter essere disposte nello spazio e nel tempo.

Quindi, se ci spostassimo abbastanza lontano nello spazio-tempo, potremmo incontrare un’altra versione di noi; in realtà, infinite versioni di noi. Alcune di esse starebbero facendo esattamente quello che stiamo facendo noi in questo momento; altre indosserebbero abiti diversi, ed altri ancora sarebbero già morti, oppure avrebbero vissuto vite del tutto diverse rispetto alle nostre.

Relazione con i Casi Esaminati

Alla luce di tale ipotesi, come sarebbero spiegabili casi come quello della signorina Garcia, o dell’uomo di Taured, esaminati nella prima parte del post?

Sebbene a prima vista appaiano molto simili, in realtà esse rappresentano due variazioni molto sostanziali del tema degli ipotetici salti dimensionali. Mentre nel primo caso sembra evidente che a compiere il salto dimensionale sia il lato incorporeo della protagonista (la sua mente, la sua coscienza), la dinamica degli eventi che avrebbero coinvolto il sedicente uomo di Taured suggerisce un salto dimensionale ‘integrale’ che avrebbe coinvolto sia il corpo che la mente del soggetto.

Nel caso ‘Garcia’ l’esperienza potrebbe essere spiegata con l’esistenza di una componente incorporea che sia comune ad ogni versione della stessa persona ‘replicata’ nei numerosi universi paralleli. Come un gigantesco dado multi-sfaccettato che operi in forma indipendente ed inconsapevole in relazione alle diverse manifestazioni della stessa persona. In questo caso basterebbe che per una qualche ragione il ‘dado’ compia un piccolo ‘slittamento di posizione’ affinché le varie facce cessino di combaciare alle rispettive manifestazioni fisiche in un dato spazio-tempo, per andare ad abbinarsi alle manifestazioni esistenti nella realtà parallela più attigua.

Teoricamente simili micro-variazioni potrebbero essere all’ordine del giorno per chiunque, ma essere avvertite molto raramente, ed in questi casi essere assimilate ad esperienze note, razionalizzate e normalizzate in funzione delle proprie convinzioni. Alcune di quelle che etichettiamo come ‘anomalie nella memoria’ – ad esempio – potrebbero avere a che fare con dette micro-variazioni. Lo ‘slittamento’ passerebbe inosservato nella maggior parte dei casi, eccetto quando grazie ad una fortuita coincidenza un dettaglio su cui avevamo focalizzato la nostra attenzione rientri nel limitato insieme delle variazioni causate dallo ‘slittamento.’

Ma cosa accadrebbe le rare volte in cui per qualsiasi motivo un simile ‘slittamento’ compiesse un movimento più ampio del normale? A seconda che la variazione abbia modificato elementi oggettivi oppure soggettivi della nostra realtà, potremmo percepire la cosa come una repentina ed inspiegabile mutazione dell’ambiente che ci circonda (variazioni oggettive), oppure accadrebbe ciò che afferma di aver sperimentando la Garcia (variazioni soggettive). E per una sorta di ‘effetto domino’ ogni manifestazione fisica di quella stessa stessa persona in ognuno degli universi paralleli in cui fosse vivente, si troverebbe a sperimentare un’esperienza simile.

Anche la sensazione del ‘deja vu’ troverebbe una semplice spiegazione se esaminata alla luce dell’ipotesi appena illustrata.

Nel caso dell’uomo di Taured, invece, ci troviamo di fronte ad un personaggio trasportato fisicamente, di peso, da una dimensione all’altra, compresi i documenti e tutto ciò che aveva indosso. L’esperienza qui potrebbe spiegarsi con l’esistenza dei cosiddetti ‘portali dimensionali’ o ‘stargate’, figure teoriche arcinote in quanto elementi narrativi di molte storie di occultismo e fantascienza.

In campo scientifico l’esistenza degli stargate è ancora tutta da dimostrare. La scienza ortodossa sta iniziando a prendere in considerazione la possibilità che esistano stargate al’interno di una stessa dimensione, come delle ‘autostrade cosmiche’ le quali consentirebbero di coprire la distanza tra due lontani punti nel cosmo a velocità molto elevate.

Nell’ambito della scienza di confine, lo storico e ricercatore scientifico Nassim Haramein, filosofo e leader del Progetto di Risonanza, noto per la sua Teoria della Grande Unificazione di Campo, asserisce che le macchie solari sarebbero in realtà piccoli buchi neri di durata variabile, corrispondenti a ‘finestre’ spazio temporali, delle sorte di stargate mediante cui si potrebbe viaggiare attraverso mondi e dimensioni sconosciuti all’uomo.

L’occultismo non lesina riferimenti più o meno velati all’apertura di portali dimensionali ottenuta mediante la pratica di rituali e magia. Ecco un piccolo estratto da un articolo su Aleister Crowley.

“Tramite le “chiamate Enochiane” il Dr. John Dee ed il suo ‘scrutatore’, Edward Kelly, ebbero, più di un secolo prima, i loro strani incontri con quelli che definirono ‘piccoli uomini’, che si muovevano all’interno di ‘una piccola nuvola fiammeggiante.’
Il favorevole risultato magico ottenuto da Crowley in questa operazione lascia pensare che, con la magia rituale, egli aprì intenzionalmente un portale di ingresso che permise alle entità LAM, come ad altre entità, un accesso al piano della Terra.”


Mondo Virtuale

Uno dei dibattiti più accesi ed interessanti inerenti il mondo della fisica riguarda il ruolo della matematica nella nostra realtà. In parole povere si discute se la matematica sia solo un prodotto della logica umana, utilizzato come qualsiasi strumento utile a descrivere l’universo, o se al contrario la realtà che percepiamo sia fatta di matematica, e le nostre osservazioni dell’universo siano solo immagini imperfette della sua vera natura, alla quale ci approcciamo attraverso la captazione delle sue emanazioni (frequenze) che poi il nostro strumento di decodificazione trasforma nella realtà come la percepiamo. Se questa teoria, di cui abbiamo discusso in questo post, fosse corretta, allora secondo i principi della meccanica quantistica sarebbe ipotizzabile che la particolare struttura matematica che crea il nostro universo non debba necessariamente essere l’unica opzione, e che potrebbero coesistere tanti universi paralleli quante sono le strutture matematiche capaci di dare vita ad un universo.

John Titor, il Crononauta

Il sedicente viaggiatore del tempo John Titor, venuto alle cronache negli anni ’10, replicò a chi gli contestava l’inesattezza di alcune previsioni, che il viaggio temporale tecnologico possa avere luogo solo mediante salti tra dimensioni parallele, e mai ripercorrendo all’indietro la medesima linea temporale del crononauta, processo a sua detta ‘impossibile’. La sua storia è approfondita in questo post.

Multiverso e ‘Perfetto Accordo’ del Cosmo

Per concludere questo excursus, notiamo come l’esistenza di universi paralleli potrebbe costituire una possibile spiegazione del misterioso fine-tuning (‘perfetto accordo’) cosmologico che ha consentito la nascita della vita. Il nostro universo presenta infatti alcune costanti di natura che sono perfettamente accordate per consentire l’esistenza della vita, una cui anche infinitesimale variazione l’avrebbe resa impossibile. Alcuni scienziati suppongono perciò che esistano innumerevoli universi governati da leggi fisiche diverse, e che solo una minima percentuale di essi (tra cui il nostro) sia in grado di ospitare esseri viventi.
In alternativa agli universi paralleli altre spiegazioni in merito al fenomeno del ‘perfetto accordo’ sono la coincidenza fortuita o il progetto intelligente (creazione).




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