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7 dicembre 2015

LEGGENDE DEI NATIVI AMERICANI PARLANO DI UN'ANTICA RAZZA DI GIGANTI

Diverse tribù di nativi americani hanno tramandato leggende su una razza di giganti bianchi che è stata annientata. Daremo uno sguardo ad alcune di queste leggende, comprese quelle dei Choctaw e dei Comanche negli Stati Uniti, fino ad arrivare ai Manta nel Perù.

CHOCTAW

Horatio Bardwell Cushman ha scritto nel suo libro History of the Choctaw, Chickasaw, and Natchez Indians [Storia degli Indiani Choctaw, Chickasaw, e Natchez, ndt]: «Nella tradizione dei Choctaw si parla di una razza di giganti, che un tempo abitava l’attuale Tennessee, contro la quale i loro antenati hanno combattuto quando arrivarono nel Mississippi, durante la loro migrazione da ovest. Secondo la tradizione i Nahullo (la razza di giganti) avevano una statura eccezionale».

Un Choctaw dipinto da George Catlin nel 1834. (Dominio pubblico)

Crushman ha dichiarato che l’espressione ‘Nahullo’ ha finito per descrivere tutti i bianchi, ma originariamente descriveva una razza di giganti bianchi con cui i Choctaw sono entrati in contatto quando hanno attraversato per la prima volta il fiume Mississippi. Si diceva che i Nahullo fossero cannibali che uccidevano i Choctaw a ogni occasione.

COMANCHE

Il capo Comanche Tuono Roboante, tribù delle Grandi Pianure, ha dato nel 1857 il seguente resoconto su un’antica razza di giganti bianchi: «Innumerevoli lune fa, una razza di uomini bianchi, alti tre metri e molto più ricchi e potenti di qualunque bianco ora in vita, abitava gran parte della terra, che si estendeva dal sorgere al tramontare del sole. Le loro fortificazioni coronavano le cime delle montagne, proteggendo le loro popolose città situate nelle valli sottostanti».

«Superavano ogni altra nazione prosperosa, sia prima sia dopo, in tutti i tipi di artigianato; erano coraggiosi e bellicosi, e governavano sulla terra che avevano strappato agli antichi abitanti con mano sprezzante. In confronto a loro i visi pallidi di oggi sono piccoli, sia nell’arte sia nelle armi…».

Il capo ha spiegato che, quando questa razza dimenticò la giustizia e la compassione, e divenne troppo orgogliosa, il Grande Spirito li annientò e tutto ciò che rimase della loro società furono i tumuli sugli altopiani. Questo resoconto è stato documentato dal dottor Donald ‘Panther’ Yates, ricercatore e autore di libri sulla storia dei nativi americani, sul suo blog.

NAVAJO

Yates ha anche scritto del popolo Starnake della leggenda Navajo; li ha descritti così: «Una razza regale di giganti bianchi dotata di tecnologia mineraria che ha dominato sull’Occidente, ha schiavizzato tribù inferiori, aveva roccaforti in tutte le Americhe. O si sono estinti o ‘sono tornati nei cieli’».

MANTA

Nel 1864, Pedro de Cieza de León ha scritto nel Chronicle of Peru di giganti leggendari che gli erano stati descritti dagli indigeni Manta: «Ci sono, tuttavia, resoconti di giganti in Perù, giunti sulla costa a Santa Elena. I nativi riportano la seguente tradizione, ricevuta dai loro antenati da tempi molto remoti».

«Qui è giunto sulla costa, in barche di canne, grandi quanto larghe navi, un gruppo di uomini di tale altezza, che dal ginocchio in giù la loro statura era pari all’altezza di un uomo ordinario, anche qualora avesse avuto una buona altezza. I loro arti erano proporzionati alla misura deformata dei loro corpi, ed era mostruoso vedere le loro teste, con i capelli all’altezza delle spalle. I loro occhi erano grandi quanto piccoli piatti».

León ha detto che le abitudini sessuali dei giganti erano rivoltanti per i Nativi e che il cielo li ha infine annientati a causa di queste abitudini.

PAIUTE

Si dice che i Paiute abbiano una tradizione orale che narra di cannibali bianchi, dai capelli rossi e alti circa tre metri, che vivevano nella cava oggi chiamata Lovelock, in Nevada, o nelle sue vicinanze. Non è chiaro se questa ‘tradizione orale’ circa questi giganti Sitecah sia vera o sia un’esagerazione o una distorsione delle loro leggende, dopo che i Paiute furono per la maggior parte uccisi o dispersi nel 1833 in seguito a una spedizione dell’esploratore Joseph Walker.

Brian Dunning di Skeptoid ha analizzato le leggende dei Paiute e non ha trovato alcuna menzione circa i giganti Sitecah. Sembra, però, che ci fosse un popolo che praticava il cannibalismo e che viveva nella cava di Lovelock. Sono stati ritrovati resti umani, e alcune ossa umane non avevano il midollo, il che suggerisce che sia stato mangiato. Tuttavia, sembra che il cannibalismo fosse una pratica rara all'interno di questo popolo.

I resti hanno capelli rossi, ma potrebbe essere spiegato con il fatto che i capelli neri diventano rossi con il tempo.

Grotta di Lovelock (Bureau of Land Management / Public Domain)

Il fiume Humboldt vicino Lovelock, Nevada, dove si dice vivessero i Sitecah. (Famartin / CC BY-SA)

I minatori hanno portato alla luce i resti nel 1912, lasciandoli in una pila, prima di contattare l’Università della California. L’antropologo Llewellyn L. Loud ha viaggiato dall’università al sito per investigare. Si è generalmente concordi nell’affermare che gli scavi non sono stati condotti bene e sicuramente senza seguire gli standard moderni. Ma alcuni propugnatori della teoria dei giganti Sitecah dicono che i ricercatori hanno coperto qualunque resto di gigante fosse stato trovato lì.


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