A Torriglia si torna a parlare di avvistamenti UFO. A 37 anni dalla prima avventura di Pier Fortunato Zanfretta, nella serata di Venerdì primo gennaio 2016, un grosso disco volante che volava a bassa quota sulla direttrice Marzano-Rossi (entrambi luogo dei presunti incontri con alieni da parte dell’ex metronotte genovese), sarebbe stato visto chiaramente da due giovani donne. Il condizionale è d’obbligo, in quanto della vicenda si hanno soltanto le testimonianze. Dunque, nessuna foto o qualunque altra traccia obiettiva. Alcuni elementi, però, fanno pensare che anche questo avvistamento rientri nella casistica tradizionale di Torriglia. Anche nel passato, infatti, e parliamo tra la fine degli anni ’70 e ’80, i testimoni dell’epoca parlavano di grossi dischi volanti che volavano a bassa quota, intorno ai 20 metri d’altezza. E’ dalla mia inchiesta sul caso Zanfretta che non mi occupavo più di avvistamenti ufologici. La mia attività professionale mi aveva portato verso altri argomenti. Tuttavia, non appena ho sentito di questo ultimo evento, ho deciso di incontrare le testimoni per verificare quanto vero ci fosse nelle loro dichiarazioni. L’incontro si è svolto in casa di una delle due, alle ore 15,45 di domenica 24 gennaio 2016.
Per ragioni anagrafiche, non si possono citare i nomi delle due testimoni. Chiamiamole dunque Paola e Marta, con nomi di fantasia, dicendo che l’incontro si è svolto in una casa dell’area di Marzano. Deve essere comunque chiaro che abbiamo le complete generalità delle testimoni. Insieme a me, all’incontro hanno partecipato anche il dottor Giorgio Pattera, responsabile scientifico nazionale del Centro Ufologico Nazionale (CUN) e la signora Emilia Ventura Balbi, coordinatrice regionale del CUN per la Liguria. Oltre, ovviamente, alle madri delle due testimoni.
Ed ecco, dunque, il loro racconto. “Eravamo entrambe nella mia camera, sedute sul letto – spiega Paola – Marta stava inviando un messaggio col cellulare, che è partito alle 21,19. E’ per questo che ricordo bene l’ora. Improvvisamente, abbiamo sentito un rumore fortissimo, un rombo, come se un aereo stesse atterrando sul tetto. Non comprendendo di che cosa si trattasse, abbiamo aperto subito la porta finestra del balcone, per guardare fuori. E lo abbiamo visto. Era un grosso disco rotondo, a più piani, dalla forma che ricordava un boomerang, e girava su se stesso in senso antiorario. Si notava bene che c’era una cupola nella parte superiore e diverse luci rosse, verdi e azzurre lungo la larghezza del disco. Abbiamo visto chiaramente che c’era una struttura inferiore, anche se non ne abbiamo notato i dettagli”.
“Infatti c’era molto buio e il tutto è durato pochi secondi – dice Marta – Non mi pare che ci fosse la luna. L’unica cosa che posso dire è che l’oggetto veniva dalle nostre spalle e si dirigeva verso il monte, dall’altra parte della valle. Ricordo che siamo rimaste pietrificate. Paola ha detto: ‘Quello non è un aereo’. E io ho risposto: ‘No, non lo è’. Nessuna di noi due ha pensato di scattare una foto col telefonino, eravamo troppo spaventate in quel momento. Se dovessi dire ciò che ho provato, è appunto una grande paura”.
Il disegno realizzato dalle giovani donne testimoni dell’avvistamento ufologico nell’area di Marzano. |
Alle spalle della casa, a qualche centinaio di metri in linea d’aria, si trova la villa “Casa Nostra”, nei pressi della quale sarebbe avvenuto il primo incontro ravvicinato di Zanfretta con gli alieni. Di fronte alla casa, invece, leggermente a sinistra dall’altra parte della valle, si trova il Passo della Colla che porta all’abitato di Rossi, cioè la zona che ha visto diversi presunti incontri di Zanfretta. Ed è anche il posto dove, secondo il suo racconto, si troverebbe la famosa sfera che gli sarebbe stata affidata dai suoi interlocutori extraterrestri. E’ anche vero che la sera del primo gennaio era particolarmente buia. La luna, al suo ultimo quarto, era tramontata alle 11,25 ed era sorta soltanto alle 23,55.
In seguito all’avvistamento, le due ragazze si sono lasciate prendere dal panico e sono tornate nel piano inferiore, di corsa lungo le scale interne, dove la madre di Paola stava rigovernando la cucina. “Io non ho visto né sentito nulla – racconta la signora – ero davanti al lavello col rubinetto aperto e ascoltavo musica ad alto volume. L’unica cosa che ho notato è stato l’abbaiare continuo del cane, che era fuori in giardino. E il nostro cane abbaia soltanto quando vede o sente qualcuno. Altrimenti è tranquillissimo. Dunque qualcosa lo aveva spaventato”.
Anche le ragazze confermano che, dal momento in cui hanno sentito il rombo sopra le loro teste, il cane ha cominciato ad abbaiare e non ha smesso fino a quando l’oggetto non è scomparso alla vista. E’ curioso il fatto che il forte rumore sentito (lo descrivono come quello di un motore jet) è stato avvertito soltanto quando l’oggetto si trovava sopra la casa. Muovendosi verso la valle, invece, il rumore era scomparso. “E’ sparito il rumore e si sono spente le luci – aggiunge Paola – Noi lo vedevamo dal balcone e, guardando gli alberi che abbiamo di fronte, abbiamo potuto notare che volava poco sopra le loro cime. Poi, entrando nello spazio aereo della valle, si è come abbassato, continuando a volare in direzione del monte”.
Bisogna tener presente che la casa è alta 10 metri abbondanti dal suolo e gli alberi del giardino sono leggermente più alti. Ciò significa che, se le osservazioni delle ragazze sono corrette, in quel punto il presunto oggetto volava a non più di 17-18 metri d’altezza. Per quanto riguarda la grandezza del disco, le ragazze sostengono che, ponendo le braccia dritte davanti a loro, la visuale era contenuta in circa 65 centimetri.
Di questa esperienza alle due ragazze è rimasto soltanto il momentaneo terrore di trovarsi di fronte a qualcosa di assolutamente sconosciuto. La madre di Paola dice che la figlia nei giorni successivi aveva paura di guardare fuori dalle finestre. E solo con il passare dei giorni il vissuto di quel momento è stato messo più a fuoco. “Un dettaglio al quale non avevamo dato molto peso – racconta Paola – è il fatto che dietro all’oggetto avevamo notato una specie di nuvola opaca, leggermente luminosa. Che cosa fosse, non lo so proprio”. In pratica, dice la giovane, era come se dietro al velivolo in movimento vi fosse un qualche tipo di rifrazione ottica.
Questi sono i fatti, senza interpretazioni o commenti. Come ognuno può notare, si tratta di due testimonianze piuttosto accurate e, devo dire, molto spontanee. L’evento, comunque, ha avuto anche un piccolo risvolto misterioso. Anche se nessuno dei protagonisti di questa storia ne parla, qualcuno dice che le due ragazze e i loro genitori siano stati convocati in una riunione informale in quel di Torriglia. Pare che volessero sentirle ed appurare la genuinità delle loro testimonianze. Del resto, credere o non credere a queste due ragazze è un fatto puramente soggettivo. Coloro che credono agli UFO, saranno più aperti e comprensivi verso il loro racconto. Chi non crede agli UFO per partito preso, parlerà invece di falsità e mistificazione. Nell’insieme, nulla di nuovo sotto il sole.
Rino Di Stefano
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