Misteri nel Kirghisistan e in Georgia
Boris Pavlovich Grabovsky, ingegnere sovietico, fu l’inventore del primo tubo di trasmissione televisiva completamente elettronico. Fu anche autore di Kosmicheskiy Biofactor (“Il fattore biologico nel Cosmo”). Nei tardi anni ‘30 condusse un’avvincente intervista con un testimone, restìo a parlare, di un episodio concernente il misterioso passato del nostro pianeta. L’intervistato e i suoi amici avevano esplorato una grotta vicino a Issyk-Kul, un lago situato nel nord-est del Kirghizistan. All’interno della grotta avevano trovato tre scheletri umani, ciascuno dei quali lungo più di tre metri. Gli scheletri erano adorni di decorazioni d’argento somiglianti a pipistrelli. Quegli uomini furono presi da grande paura e mantennero per anni il silenzio sulla loro scoperta. Fusero tutte le decorazioni, ad eccezione di un frammento. Gli scienziati sovietici che studiarono il pezzo affermarono di non poterne determinare l’età.
Issyk-Kul, il cui nome significa “lago caldo” nelle lingue del ceppo turco dell’Asia centrale (NdT: sottogruppo della famiglia linguistica altaica), è uno dei laghi montani più grandi del mondo. I monti Trans-Ili Alatau e Terskey Alatau si estendono lungo la riva settentrionale di questo lago d’acqua profonda. A sud del lago, due tratti della catena del Tian Shan, separati dalla Valle di Naryn, si estendono nella stessa direzione.
Fin dall’alba dei tempi, le rive del lago e le sue acque hanno custodito molti segreti. Ci sono grotte abitate nell’Età della Pietra, tumuli funerari di antiche popolazioni nomadi e di re Sciiti, templi all’aperto, strane incisioni rupestri, ruderi di città da tempo dimenticate e tracce di civiltà scomparse sepolte sott’acqua. Per l’appunto, una leggenda kirghisa segnala l’esistenza di una città sommersa, che ebbe per sovrano una creatura dalle “lunghe orecchie d’asino”.
La prima menzione, nella regione euro-asiatica, di resti giganteschi simili a quelli rinvenuti vicino a Issyk-Kul risale ai primi del ‘900. Alcuni ragazzi in Georgia (all’epoca parte della Russia imperiale) scoprirono una grotta di montagna apparentemente colma di scheletri di forma umana. Ciascuno scheletro misurava circa tre metri di lunghezza. Per arrivare a quella grotta, i ragazzi si erano dovuti tuffare in un lago. Lo scrittore georgiano-americano George Papashvily e sua moglie, Helen Waite Papashvily, offrono un racconto dettagliato di tale evento nel loro libro Anything Can Happen (Tutto può accadere), uscito nel 1945.
Argentei nuotatori nel lago Baikal in Siberia
Il seguente resoconto proviene dall’articolo di un ex-ufficiale dell’esercito sovietico, Mark Shteynberg, apparso nel 1992 sul numero 4 della rivista russa d’argomento paranormale Anomaliya.
Nell’estate del 1982, lo Shteynberg e il tenente-colonnello Gennady Zverev stavano addestrando dei sommozzatori da ricognizione (i cosiddetti “uomini-rana”), provenienti dal Turkestan e da altri distretti militari dell’Asia centrale. Alcuni di questi addestramenti ebbero luogo nelle acque dell’Issik-Kul. Gli ufficiali ricevettero una visita inaspettata da parte di un alto ufficiale, il generale di divisione V. Demyanenko, Comandante del Corpo Sommozzatori del Genio Militare del Ministero della Difesa dell’Unione Sovietica. Lo scopo della visita era quello di informare gli ufficiali del posto su un evento straordinario che aveva avuto luogo durante alcune esercitazioni nei distretti militari della Transbaikalia e della Siberia.
Al lago Baikal, nella Siberia meridionale, durante esercitazioni militari di immersione, gli uomini-rana avevano incontrato misteriosi “nuotatori” subacquei, dall’aspetto molto umano, ad eccezione della loro taglia più forte e della loro altezza di almeno tre metri. I nuotatori erano abbigliati con attigliati indumenti argentei, nonostante la temperatura glaciale dell’acqua. A una profondità di 50 metri, tali “nuotatori” non disponevano né di autorespiratori né di alcun altro dispositivo, ad eccezione di elmetti di forma sferica che ne occultavano le teste.
Il comandante militare del posto, alquanto allarmato da incontri di quel tipo, elaborò un piano per la cattura di una di quelle creature. Fu così inviato, per portare a termine la missione, un gruppo scelto di sette sommozzatori, sotto la direzione di un ufficiale. A quanto sembra, appena i sommozzatori tentarono di avvolgere una di quelle creature entro una rete, l’intero gruppo fu sospinto dal profondo fino al pelo dell’acqua da una formidabile forza sconosciuta.
A quei tempi l’equipaggiamento dei sommozzatori non consentiva una risalita rapida da tali profondità senza aderire strettamente alla procedura di decompressione; fu così che tutti i partecipanti a quella sfortunata spedizione furono colpiti da embolia gassosa, o sindrome da decompressione. L’unico rimedio disponibile allora era l’immediato ricovero, in condizioni di decompressione, in una camera pressurizzata. Ce n’erano parecchie in quell’area militare, ma solo una di esse era funzionante. La camera era costruita per alloggiare non più di due persone per volta. In mancanza di migliori scelte, il comandante locale fece entrare a forza nella camera quattro degli uomini-rana. Il risultato fu che tre di loro morirono, compreso il comandante del gruppo, e i sopravvissuti rimasero invalidi.
Il generale di divisione Demyanenko si precipitò a Issyk-Kul per ammonire gli ufficiali del posto a non impegnarsi in operazioni rischiose. Benché Issyk-Kul sia meno profondo del lago Baykal, la sua profondità appariva adeguata ad ospitare misteriose creature di quel genere. È possibile che Demyanenko fosse a conoscenza di cose che invece Shteynberg ignorava? Non lo sapremo mai!
Poco tempo dopo, comunque, lo stato maggiore dei quartieri generali del Distretto Militare del Turkestan ricevette una notifica da parte del Comandante in Capo dell’Esercito Sovietico. Si trattava di un’analisi dettagliata dei fatti accaduti al lago Baikal, ed anche di un monito alla prudenza. Era abbinato a un bollettino d’informazione proveniente dal quartier generale del Genio Militare del Ministero della Difesa Sovietico. Il bollettino elencava un gran numero di laghi d’acqua profonda nei quali si erano manifestati fenomeni anomali, come sconosciute creature subacquee simili a quelle avvistate nel lago Baikal, dischi e sfere giganti in discesa e in risalita, brillanti effetti luminosi provenienti dal profondo.
Quel tipo di documenti ufficiali era, senza alcuna eccezione, strettamente riservato, e “solo per consultazione”, a una ristretta cerchia di ufficiali. Scopo di tali documenti era quello di “prevenire inutili incontri”.
Ricostruzione artistica dei "nuotatori" indossanti l'elmetto (immagine: Daniel Del Toro) |
UFO presso il lago Sarez in Tagikistan
Il territorio sotto la giurisdizione del distretto militare dove Mark Shteynberg ha servito contiene uno specchio d'acqua, il lago Sarez, situato nella zona dell’altipiano del Pamir in Tagikistan. Ha una profondità massima di circa 500 metri. Il lago Sarez si formò nel 1911, quando un forte terremoto scatenò un'enorme frana che a sua volta creò un'enorme diga, ora chiamata diga Usoi, lungo il fiume Murghab. Questa località sperimenta una notevole attività sismica anche oggi. È possibile che una parte della sponda destra possa crollare nel lago, generando un'enorme ondata che potrebbe affluire e sfondare la diga, causando alluvioni catastrofiche a valle che raggiungerebbero il mare d'Aral. Dal 2004, il lago è stato controllato per i livelli di acqua in aumento e altri problemi che potrebbero portare al collasso della diga.
Il lago Sarez era sotto il controllo del personale militare sovietico di stanza in un punto di osservazione sulle montagne del Pamir. Stavano seguendo i satelliti della American Strategic Defense Initiative con strumenti superpotenti. L’unità militare che stava eseguendo il tracking in quel momento registrò ripetutamente oggetti simili a dischi che entravano e uscivano dal lago.
Secondo un rapporto militare sovietico menzionato da Shteynberg nel suo articolo del 1992, gli UFO presumibilmente stavano "monitorando" il lago Sarez sin dai primi anni '80.
UFO a Issyk-Kul, Kirghizistan
Questi sono solo due esempi di numerosi avvistamenti UFO riportati nella zona di Issyk-Kul in Kirghizistan.
Nel febbraio 1990 ad Ak Suu Gorge, vicino a Issyk-Kul, i pastori locali osservarono una grande sfera ad una distanza di 700 metri. La sfera si separò in quattro parti che volarono via in direzioni diverse, per poi ricongiungersi mezzo minuto dopo. Questa attività si ripeté tre volte, dopodiché la sfera volò verso il lago. Questo resoconto è pubblicato nel libro di Mikhail Yeltsin del 1992, Krazgdake NLO ("Trovare il significato degli UFO").
Il 20 giugno 1990, una spedizione dell'organizzazione di ricerca SAKKUFON si stava dirigendo verso la catena del Tian Shan sul confine sino-sovietico. Comprendeva scienziati, personale militare, civili, ufficiali del KGB e ufologi. Due testimoni oculari, entrambi membri della spedizione, osservarono un UFO triangolare sul lago. L'oggetto si muoveva a bassa quota, si girò e semplicemente svanì. L'UFO disponeva di luci brillanti e la sua altitudine era di circa 20 metri. Più tardi, sorvolò il gruppo principale della spedizione.
USO nei mari settentrionali della Russia
Molti avvistamenti dalle aree di Issyk-Kul e Sarez sono simili a quelli riportati in altri laghi e mari. Secondo V. Pravdivtsev, colonnello russo, scienziato e regista…
di Paul Stonehill e Philip Mantle
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